"Purtroppo la gente si affeziona al calcio senza però capire molto. Inter-Fiorentina? Bastava che si parlassero tra arbitro e Var"

All’interno dell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, l’ex arbitro Paolo Casarin è tornato a parlare dopo le tante polemiche arbitrali degli ultimi 10 giorni. Questo un estratto delle sue considerazioni:
"La gente inizia ad affezionarsi molto al calcio. Comincia ad appassionarsi, ma mi pare di capire che cominci anche a… capire di non capire più il calcio. Rendo l’idea? Che la gente va allo stadio una volta, vede una certa situazione e fischiano il rigore. Poi ci va la settimana dopo, l’episodio è identico e non danno rigore. E non capiscono più. Il calcio non é della Fifa, è della gente. E la Fifa non deve giocare con le regole”.
“Le parole di Ranieri spiegano molto sull'andamento della classe arbitrale”
Qualche parole anche sulle polemiche arrivate dopo il turno europeo: “Le parole Gasperini e Ranieri dopo la settimana europea? Se un gentleman come Ranieri arriva a fare questo, beh, allora siamo arrivati a qualcosa di più. Di oltre. Dire 'non andate a salutare l’arbitro' è più grave dell’ipotesi di andarlo a offendere. Perché in quel momento lì rompi una liturgia, quella del saluto e del ringraziamento: ed è un gesto forte. È come dire che quell’arbitro non merita il nostro saluto”.
“Il Var viene usato male, basta vedere il caso di Inter-Fiorentina”
Ha poi concluso:”Il VAR? Il primo protocollo aveva 4 voci. Scambio di persona, rigore sì rigore no, gol o non gol, intervento violento da cartellino rosso. Ecco: la semplicità. Hanno voluto complicare allargando tutto. Invece bastava cosi, 4 cose ma chiare. Prendiamo la palla calciata da Bastoni evidentemente fuori: ma che sono, muti? No, si parlano. E basta che gli dici che il pallone è uscito. Basta complicazioni".