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Badelj per me è l’acquisto più importante, perché mi rappresenta”. Con queste parole il 5 agosto 2019 Daniele Pradè accoglieva in conferenza stampa il ritorno il maglia viola di Milan Badelj dopo un anno alla Lazio. Belle parole, in una presentazione nella quale fu ricordato anche il suo toccante discorso al funerale di Davide Astori. Insomma, oltre ad un acquisto in ottica tattica, anche un ritorno importante per lo spogliatoio e per lo spirito del gruppo che si stava formando. Montella non ha dubbi e con lui il croato gioca tutte le partite da regista al centro del campo, supportato da Pulgar e Castrovilli ad agire come mezzali. Dopo le due sconfitte iniziali la squadra viola comincia ad ingranare e raccoglie punti importanti. In mezzo al campo però, troppo spesso la nota negativa è lui: ancora troppo lento, impacciato e indietro di condizione rispetto al resto della squadra. La Fiorentina poi inciampa in un trend negativo che porterà all’esonero dell'allenatore napoletano e il regista viola segue il declino della squadra di pari passo.



 

 

Con il cambio in panchina sembra arrivare il colpo di grazia per il centrocampista croato: Iachini gli preferisce Pulgar in regia e lo lascia in panchina per sei partite consecutive. L’infortunio di Castrovilli costringe l’allenatore viola a dargli fiducia, ma la risposta non è delle migliori. Nelle ultime apparizioni da ricordare il cartellino rosso rimediato contro la Sampdoria, che poteva complicare terribilmente una partita totalmente in discesa e l’oscena prestazione di Udine.

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Un ritorno tra poche luci e tantissime ombre. Al di là dell’aspetto umano tutti si aspettavano risposte diverse dal campo, visto anche che il pubblico viola lo conosceva bene e la sua prima esperienza italiana con la maglia della Fiorentina era andata a gonfie vele. Ora quei quattro milioni per riscattarlo dalla Lazio sembrano un muro invalicabile che separa Milan dalla permanenza a Firenze. La società viola è già alla ricerca di un nuovo regista per il centrocampo del prossimo anno, senza dimenticare l’importante arrivo di Amrabat. Lo sfortunato ritorno in riva all’Arno di Badelj potrebbe davvero durare solo una manciata di mesi.


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