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Meno sette giorni. Una settimana e si chiuderà anche questa finestra di calciomercato. La Fiorentina ci arriva con l'acqua alla gola e con richieste precise da parte di Palladino

Le parole di Palladino

“La società sa cosa manca. Siamo corti un po' dappertutto, serve almeno un rinforzo per reparto. In difesa serve un giocatore, anche due, visto che giochiamo a tre". Queste le parole del mister viola in conferenza stampa, un misto tra una richiesta disperata e un tentativo di mettere pressione ai dirigenti viola. Servono rinforzi e servono subito. 

Una Fiorentina nuova di zecca

Chiariamoci: per battere una squadra come il Puskas Akademia non serviva il Manchester City, tutt'altro. Ma c'è un fattore (che anche a Parma ha fatto la differenza) che in molti tralasciano. Da una parte c'è una squadra nuova di zecca: gioco nuovo, interpreti nuovi, allenatore nuovo; dall'altra squadre tecnicamente più deboli nei singoli, ma ben collaudate. Un dettaglio (se così si può declinare) che sia al Tardini che al Franchi ha fatto la differenza.

Una preparazione incompleta

Non serviva il City, certo. Serviva semmai una squadra che almeno fosse stata assemblata un mese fa. Palladino lo ha ribadito più volte in questo inizio di stagione: “E' stata una preparazione strana. Tanti sono arrivati tardi, abbiamo lavorato poco insieme”. E se Beltran era impegnato a Parigi, il mercato poteva sicuramente essere più celere. 

Il centrocampo da esempio

Prendiamo solo il centrocampo. La Fiorentina ha svolto la quasi totalità della preparazione con la sola coppia Mandragora-Bianco, di cui ieri sera abbiamo visto diversi limiti. Richardson ancora ha bisogno di inevitabile tempo, Amrabat aggregato/ritornato all'ultimo ancora deve entrare nei meccanismi di gioco di Palladino, un'altra pedina deve ancora arrivare. 

Di tempo ce n'è, ma il ritardo è già accumulato

Di tempo ce n'è ancora, perché in una settimana di colpi se ne possono fare e se ne dovranno fare. La Fiorentina però si trova a sette giorni dal gong finale con ancora diversi buchi da tappare, diversi esuberi da piazzare e, nel mentre, giocarsi le prime partite di campionato e l'accesso alla Conference League. Partite importanti. Colpevole, ostinato, ritardo. Ancora. 

Dopo un mese di lavoro si può davvero criticare Palladino? Questa non è la sua Fiorentina, ma al ritorno in palio ci sarà molto più di una qualificazione in Conference
I preliminari di Conference ad agosto sono una trappola a prescindere dall'avversario. Ancor più se ci arrivi con un so...


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