A differenza dell’ultima, questa sosta ci voleva eccome. Sistemiamo questo once de gala
L’ultima sosta per le Nazionali interruppe in modo brusco il cammino della Fiorentina in campionato. Lanciata verso i primi posti, la vittoria di Napoli aveva dato adito a speranze che poi sono state riposte nel cassetto una volta tornati in campo. Fu l’Empoli, casualmente, ad interrompere quel percorso. E poi Lazio e Juventus avevano aggravato la situazione.
Nessuna magia
Fino al Bologna (con la doppia parentesi, quasi intangibile a dir la verità, del Cukaricki). I “simpatici” felsinei hanno riconsegnato non solo i tre punti alla Fiorentina, ma anche il sorriso ad Italiano. Non solo perché adesso la classifica dice che la Viola si trova a un punto dalla zona Champions League (irraggiungibile con la rosa attuale), ma specialmente perché questa sosta farà ritrovare alcuni pezzi importanti al tecnico siciliano. Anzi, al “mago” per qualche ilare personaggio del parterre di tribuna.
Due titolari sì
Kayode e Beltran. Due titolari, per motivi diversi, di questa squadra che sono mancati nelle ultime uscite. Il primo per dare respiro alle rotazioni fra Biraghi e Parisi (c’è anche Pierozzi sì, ma per il momento non pare all’altezza degli altri tre sopracitati). Il secondo per panchinare – perdonate la forzatura per nulla poetica – Nzola. L’assist per Bonaventura non è che una semplice sponda, una ‘cosa buona’ fatta in un primo tempo che ha costretto Italiano a non farlo riuscire dagli spogliatoi all’intervallo.
Benedetta sosta
Dunque, benedetta sosta. Eh sì, riprendiamo fiato, non perdiamo nessuno con le Nazionali e torniamo carichi all’appuntamento di Milano. Tanto la Champions League non l’ha chiesta nessuno (e non ce la potremmo nemmeno permettere), mentre chiudere primi nel girone di Conference dovrebbe essere l’imperativo del prossimo mese di partite. E poi sistemiamo questo once de gala, che due sinistri bassi non si possono tenere e un centravanti impalpabile… nemmeno.