Poesio: "Dalle prossime due partite serviranno sei punti, niente meno. Kean-Commisso? I giocatori si convincono con i progetti seri e ambiziosi"

Ernesto Poesio, giornalista del Corriere Fiorentino, ha commentato il momento dei viola al PentaSport di Radio Bruno Toscana. Questo un estratto del suo intervento.
“Il Celje ha giocato una partita a viso aperto, lasciando anche tanti spazi: io non credo che il Cagliari giocherà come gli sloveni, anche se ha bisogno di fare punti fa assolutamente parte delle squadre che la Fiorentina ha dimostrato di soffrire, dalla Fiorentina mi aspetto una squadra che voglia sfruttare l'occasione di fare punti per proseguire una rincorsa ai posti per l'Europa in cui le altre non sembrano aver rallentato, anche se avranno scontri diretti e partite più difficili. Siamo già in ritardo sulla tabella di marcia che ci eravamo prefissati, avendo pareggiato col Parma, ma quei due punti persi sono stati compensati dal fatto di aver battuto tante big. Certo è che la Fiorentina non può sbagliare le prossime due gare, servono necessariamente sei punti. I bonus, la Fiorentina, se li è già giocati fra dicembre e gennaio”
“In partite come questa serve la capacità dei giocatori di risolverla e di togliere le castagne dal fuoco: mi riferisco a gente come Gudmundsson che può dare lo spunto, la giocata giusta. Non ci si può sempre affidare agli schemi dell'allenatore, perché poi in campo ci vanno i giocatori. La difficoltà nel superare le difese schierate non può essere solo imputata all'allenatore: tutte le squadre importanti hanno il ‘grimaldello’ per aprire le difese, e la Fiorentina deve trovare il suo. Chi ha le capacità per farlo deve prendersi le proprie responsabilità. Tornando su Gudmundsson, è troppo discontinuo e questo sta penalizzando la squadra”
“La Fiorentina gioca sempre allo stesso modo: cerca l'imbucata su Kean o cerca di attivare gli esterni, Dodò e Gosens, o anche gli inserimenti di Mandragora. Anche l'Atalanta, che spesso abbiamo esaltato, ha perso molti punti con le piccole e non sempre è riuscita a scardinare le difese chiuse. Siamo tornati su un gioco all'italiana, difensivo, che porta partite tattiche e di concentrazione, ma con poche emozioni. Come si combatte? Col ritmo di gioco, e su questo l'allenatore può e deve lavorare, perché ho visto una Fiorentina veramente troppo compassata in queste ultime uscite”
“Confronto Kean-Commisso? Da Vlahovic in poi abbiamo imparato che un presidente appassionato e coinvolgente spesso non basta a trattenere i giocatori. Bisogna sperare che Kean dica di no alle offerte sulla sua clausola, ma credo che sia anche nel suo interesse, un po' per riconoscenza e un po' perché l'anno prossimo c'è il Mondiale e vorrà arrivarci da bomber. Poi però, bisognerà andare oltre, che sia a livello di stipendio o di ambizioni: anche l'Atalanta ha avuto un periodo in cui cedeva e investiva, ora sono nella posizione di trattenere i propri campioni”