Caceres e la nuova vita da esterno alto: ma quanto potrà durare nel nuovo ruolo?
Ormai vedere un calciatore fuori ruolo nella Fiorentina non fa neanche più notizia, è diventata un po' la prassi di queste ultime due stagioni, dove la rosa gigliata è sempre stata un ibrido adattabile a tanti moduli ma idonea per nessuno di essi in particolare. E alla fine il 3-5-2 (o 5-3-2) finisce per averla vinta su tutti gli altri, costringendo però molti a snaturarsi: è il caso dei quattro terzini che di fatto si ritrovano a coprire tutta la fascia senza avere (tolto Biraghi) particolari doti offensive, era il caso di Chiesa che si trovava a fare da seconda punta oppure di Callejon che si ritrova a non fare niente in pratica, proprio perché con il 3-5-2 lui non c'entra niente. L'uomo nuovo in tal senso è invece Martin Caceres, che Prandelli a Torino aveva dirottato proprio su quella fascia destra dove né Lirola, né Venuti erano riusciti a incidere ed in effetti dall'uruguaiano di mosse in più se ne sono viste, gol a parte.
Oggi con il Bologna dovrebbe essere riproposto proprio lui da quella parte, sperando che il mix tra copertura difensiva e coraggio nel proporsi sia rimasto lo stesso di fine 2020, per una soluzione che però appare decisamente temporanea. La Fiorentina non ha mai puntato su esterni a lunga percorrenza, convinta forse che il futuro sarebbe stato con la difesa a 4, eppure poi tutti gli allenatori che si alternano sulla panchina viola finiscono per ricadere nel già citato 3-5-2. Sarà il caso allora di mettersi d'accordo tra dirigenza e staff tecnico per decidere su che tipo di modulo (e quindi di esterno) puntare?