Palladino Fiorentina
Palladino in panchina a Empoli. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Ci volevano davvero Gudmundsson, Kean e Dodo per superare i The New Saints? Ma non diciamo fesserie. Una formazione dal valore di appena tre milioni di euro non può competere con una che lotta per i primi cinque posti della Serie A da tre anni. La Fiorentina poteva, anzi doveva, battere i gallesi: 1) nel primo tempo, anche per risparmiare energie per il Milan; 2) con le seconde linee, che si chiamassero Sottil, Ikone o Beltran. E invece il cambio di passo è arrivato soltanto con gli ingressi di Dodo, che ha ammazzato il terzino sinistro del TNS, Gudmundsson, che ha fatto venire il mal di testa ai centrocampisti britannici, e Kean, che li ha pure graziati mangiandosi un gol già fatto. 

Non esiste che ci sia bisogno dei Big per battere il TNS

Tre “big”, anche se è brutto chiamarli così, hanno salvato Palladino dal dover spiegare un pareggio contro una rosa dal valore nettamente inferiore a quello della sua squadra. L'allenatore a fine partita si è limitato a ringraziare i suoi ragazzi, in particolare il capitano, per aver adempiuto a compiti difensivi a lui non congeniali, e anche Beltran, autore - a detta sua - di una bella gara. Ma tralasciando le parole di contorno di una vittoria sulla carta molto facile, resterebbe da spiegare come può la Fiorentina non riuscire a dominare nemmeno contro questo TNS. Com'è possibile che Italiano annientava il Cukaricki e gli Hearts e Palladino dopo quasi un mese e mezzo non riesca a dare un'identità alla sua creatura? Di quanto tempo abbiamo ancora bisogno? Le cose in campionato non vanno male, ma di certo nemmeno benissimo; e se le partite da stravincere per il morale devono finire a malapena 2-0… Beh, qualche riflessione critica c'è da farla.

Adesso, tocca solo all'allenatore

Domenica, finalmente, si gioca contro una vera BIG. La prima della stagione. Perché la Lazio di Baroni, con tutto il rispetto, non si avvicina nemmeno al valore delle migliori squadre italiane. Il Milan dirà molto sulla Fiorentina di Palladino. Il risultato domenica potrà venire anche in secondo piano, ma la prestazione no. Il mister dopo Empoli disse che la gara gli era piaciuta. Bene, siccome quella dichiarazione non coincideva con la realtà, ci aspettiamo di non sentire quelle parole domenica verso le 23:30 ma di vederlo prima in campo. Tutto ciò che non è stato fatto in Conference. Non esiste, non è realisticamente possibile, che questa squadra non riesca a fare di meglio di così contro una squadra del Galles. Una formazione molto organizzata, con tanti ragazzi che si sono impegnati per il loro paese, ma oggettivamente lontani due o tre categorie dalla Fiorentina. Sottil, per non fare troppi nomi, Sottil, non esiste che non riesca a infilare i difensori del The New Saints. Perché lo stesso ragazzo, due anni fa, con Italiano, metteva a ferro e fuoco la difesa del Twente, oggi in Europa League. Perché Beltran, nella semifinale della scorsa edizione, segnava il rigore decisivo in Belgio, senza paura di calciare dagli undici metri. Ecco, la Fiorentina era e può essere ancora quella degli ultimi tre anni. Anzi. E' compito di un bravo, giovane e capace allenatore come Palladino sistemare urgentemente le cose.

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