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Non c'è dubbio alcuno che quella del nuovo stadio di Firenze e della Cittadella Viola, al pari dell'aeroporto di Peretola, sia una partita (termine più che mai appropriato in questa circostanza) molto delicata, visto anche il momento politico che stiamo attraversando e l'avvicinarsi inesorabile delle prossime elezioni cittadine.

E' anche per questo motivo che il sindaco Dario Nardella fa la voce grossa e punta sul fatto che tutte le scadenze già date, vengano rispettate e si possa dire con certezza che questo nuovo stadio si farà. Sì, perché al momento di certezze non è che ve ne siano molte e in casa viola ci si va coi piedi di piombo sull'argomento.

Chiesta una prima proroga alla presentazione del progetto definitivo al 31 dicembre 2018, la Fiorentina ora ne vorrebbe un'altra ancora, perché c'è un'evidente frattura tra governo locale e nazionale relativamente alla crescita e lo sviluppo di Firenze, in particolare sulla questione aeroporto, che rischia di bloccare tutto per effetto domino. In sostanza il timore della Fiorentina è che questo progetto possa trasformarsi in carta straccia nel giro di breve tempo, nonostante tutte le rassicurazioni ricevute da Nardella in questo periodo.

L'aver fatto saltare un primo incontro non è un buon segnale da parte del club dei Della Valle ma, se si vuole, tempo per recuperare c'è e magari mandando al fronte direttamente il generale Diego e non, non ce ne voglia, una Maffioletti qualsiasi. Anche perché stiamo parlando di opere che costeranno 400 milioni di euro, mica noccioline.


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