Batistuta e i retroscena della sua carriera: "Ecco i miei due rituali fissi, dall'Argentina a Firenze. Suarez mi imita? Gli riesce bene"
In Argentina, un po' come in Italia, vanno di moda i dialoghi in diretta Instagram e a prendervi parte è stato nelle ultime ore anche il bomber Gabriel Batistuta, in compagnia dell'ex compagno di nazionale Juan Pablo Sorin. Il Re Leone ha raccontato qualche particolare retroscena della sua carriera, legata ai suoi rituali: "Ho sempre seguito due regole nella mia carriera: dormire otto ore d'orologio e 'giocare' prima le partite. Mi sdraiavo il giorno prima con la luce spenta, 20-30 minuti, e guardavo il tetto. E lì immaginavo quello che sarebbe potuto succedere in partita. Pensavo solo alle giocate della gara. Se avevo una palla giocabile a destra, a sinistra o al centro. E molte volte questo mi ha aiutato. Più anni giochi e più giocate riesci a immaginare. Molte volte mi trovavo in campo a fare la giocato che mi ero immaginato la notte prima a casa e questo mi ha aiutato: solo sapevo come risolvere la situazione. Mi aiutavano quei millesimi di secondo perché il gesto da compiere l'avevo già compiuto nella mia testa. Questo era il mio rituale. Per tutta la carriera ho creduto nel lavoro: più mi allenavo e più risultati ottenevo. La questione della fortuna è relativa".
Infine un siparietto per Luis Suarez, che ha sempre detto di ammirarlo fin da piccolo: "Ha detto che ha sempre cercato di imitarmi? Gli è riuscito troppo bene! Mi ha sempre fatto sapere che ero il suo idolo. Però l'ho invitato a mangiare un asado e non è voluto venire... (ride ndr) ma ci sarà il tempo per incontrarci con Luis"."