“Le parole di Florenzi una goccia di buonsenso in un mare di stupidità. Anche allo stadio c’è limite che non va superato, il calcio deve imparare il valore del rispetto reciproco”
Su Il Giornale, Andrea Bianchini torna sulle parole di Alessandro Florenzi nel post partita di Fiorentina-Milan. Il difensore rossonero si era espresso in maniera critica nei confronti di un tifoso viola, reo di averlo insultato durante il riscaldamento pre gara.
‘Il calcio deve imparare il valore del rispetto reciproco’
“Si può segnare anche senza calciare in porta. Dopo due settimane in cui non si è parlato che del caso Acerbi-Juan Jesus, Alessandro Florenzi si è presentato davanti alle telecamere e invece delle solite soporifere frasi da post partita ha candidamente ammesso: ‘Durante il riscaldamento ho litigato con un tifoso loro. Ha detto talmente tante cattiverie su quello che potevo essere io, sulla mia romanità, sul fatto di essere alto o basso, che non è una cosa giusta per quanto mi riguarda’. La sua voce s’è fatta seria e il pensiero profondo, oltre a combattere il razzismo, il mondo del pallone deve imparare il valore del rispetto reciproco. ‘Non è qualcosa di uguale all’essere razzista, ma non è una cosa giusta. Portiamo non a caso 11 bambini in campo con noi, siamo un esempio per le nuove generazioni. Non manco mai di rispetto e nessuno deve farlo, nè giocatori nè tifosi’, ha proseguito”.
‘In un mondo di banalità, meglio essere Florenzi’
“Anche in campo e allo stadio c’è un limite oltre cui non si deve andare, un discorso che è una goccia di buon senso in un mare di stupidità. Si può essere calciatori senza essere uomini di valore, con le sue parole Florenzi ha dimostrato di poter essere entrambi, genuinità e trasparenza non sono per tutti. Come quando Maignan fu pesantemente insultato dai tifosi dell’Udinese, Florenzi non ci mise molto a prendere posizione. In un mondo di banalità è meglio essere Florenzi”.