L’annata interlocutoria di Martinelli. Un percorso da pianificare con cura dalla Fiorentina
Sulla carta è il terzo portiere della Fiorentina, in pratica Tommaso Martinelli è in un limbo. Niente allarmismi, il ragazzo è un classe 2006 e deve lavorare con costanza, serenità e continuità, però la lontananza dal campo certo non aiuta un calciatore, a maggior ragione un portiere. In un ruolo delicato come quello dell’estremo difensore l’impiego costante è un fattore determinante per trovare le giuste sensazioni e poter progredire nel proprio percorso, guadagnando fiducia e sicurezza. Martinelli ha messo insieme soltanto 129 minuti dall’inizio dell’anno, più un gettone con l’Italia Under 18.
Pochissimi minuti in Primavera, un ruolo interlocutorio alle spalle dei ‘grandi’
Adesso il giovane portiere viola è sulla via del recupero da un problema alla caviglia che ha portato Vannucchi (classe 2007) a viaggiare assieme a Terracciano e Christensen nelle vesti del terzo guardiano della porta a disposizione di mister Vincenzo Italiano. Martinelli lo scorso anno ha impressionato in Primavera per le doti di reattività e la grande personalità tra i pali, considerata la giovanissima età. Ben 33 presenze in cui il prodotto del vivaio viola ha confermato la sensazione di essere un prospetto da seguire.
Ritrovare il campo e definire un percorso di crescita preciso
Ora servirà definire attentamente quale sia il percorso più giusto per la crescita del calciatore, con un Martinelli a cui non può mancare la continuità per proseguire il cammino in viola e salire i necessari gradini. Restare fermi è pericoloso, ma il tempo è certamente tutto dalla parte di Martinelli: nella seconda parte di stagione servirà però molta più frequenza di impiego al giovane calciatore per testarsi e scegliere la prossima tappa nel proprio cammino, con la speranza di diventare il prima possibile un calciatore della Fiorentina.