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DE GEA: 6 La classica giornata di chi non può niente contro due conclusioni imparabili e per il resto prova ad arrangiarsi, in un paio di occasioni su Diao. Sul tiro a tu per tu del suo connazionale e sulla splendida parabola di Nico Paz non può che stare a guardare.

DODO: 4,5 A memoria forse si contano sulle dita di una mano le giocate utili o almeno quelle condivise coi compagni di squadra. Sembra nel tunnel perfino nell’unica fase positiva dei suoi, a inizio gara, quando regala due palloni a Nico Paz. Spinta inesistente, feeling mai nato con Folorunsho e perfino un auto lancio che finisce direttamente fuori.

PONGRACIC: 5,5 Esce anche più alto di Ranieri e mostra anche una certa personalità, chiude in extremis su Diao liberato bene in area da Nico Paz ma poi lo spagnolo se lo perde anche. Non grossi svarioni e se non altro un minimo di continuità in campo.

RANIERI: 5,5 Solito attivismo irrefrenabile nelle proteste, più sollecitato lui dei centrocampisti nel far ripartire l’azione e l’esito è inevitabilmente la classica pallata lunga. Nel finale spento della Fiorentina c’è anche una sua rovesciata, accolta da qualche mugugno.

GOSENS: 5 Potrebbe indirizzare subito il pomeriggio suo e della Fiorentina ma spreca l’occasione davanti a Butez. Poi soffre tanto, anche troppo Strefezza beccandosi anche il giallo-squalifica. Parte delle colpe sulla ripartenza dello svantaggio sono anche sue, per come (non) si oppone alla ripartenza comasca. 70’ Parisi: 6 Dentro ormai a partita strachiusa, ci prova anche dal limite, con un po’ di voglia in più di qualche altro compagno.

MANDRAGORA: 5 Bella palla iniziale per Gosens e qualche giocata utile nello sporco ma la sua giornata finisce qui. Arranca malamente nella rincorsa su Diao che lo taglia fuori e batte De Gea. 70’ Richardson: 5,5 Si vedono le classiche falcate lunghe e il passo piuttosto adagio, in una fase in cui serviva tutt’altra elettricità.

CATALDI: 5 Non è certo il catalizzatore della prima parte di stagione, passa più tempo a discutere con Palladino che a smistare palloni. Tragico nella rincorsa su Diao che segna il gol dello 0-1 ma d’altronde non è certo il suo. 53’ Colpani: 4 Un impatto francamente imbarazzante, nonostante le settimane di riflessione in panchina. Fragile come sempre, si mette spalle alla porta sulla trequarti viola, poi si fa soffiare il pallone del raddoppio di Nico Paz con una facilità disarmante.

FAGIOLI: 5,5 Un pomeriggio in cerca della posizione, prima fin troppo abbandonato a se stesso, poi più basso come posizione ma a predicare in un deserto triste. Alterna anche lui qualche buona giocata ad aperture fuori misura, è parso francamente inserito in un contesto molto disorganizzato.

FOLORUNSHO: 5,5 E’ il riferimento primario dei palloni alti ma la sua giornata sembra quasi più quella del wrestler che dell’esterno, quantomeno atipico. Ci prova con insistenza quasi commovente ma il pallone su la Fiorentina non lo tiene veramente mai.

BELTRAN: 4,5 Non si capisce mai come giochi, dove giochi o come possa rendere al meglio. Accompagna Zaniolo finché la Fiorentina resta nel match, problema è che questa fase dura un quarto d’ora circa. Una marea di palloni dispersi, passa da una fascia al centro ma il brodino ha sempre il solito sapore insipido.

ZANIOLO: 5,5 Parte che sembra pronto a spaccare il mondo, calcia subito alto da ottima posizione ma sembra volersi prendere la scena a tutti i costi. Poi però comincia a faticare e a sbattere su Dossena e a inizio ripresa rischia anche grosso su Caqueret, cedendo poi al nervosismo. 53’ Gudmundsson: s.v. Fa in tempo a procurarsi un giallo con un dribbling e uno a suo carico per un’entrata in ritardo, poi prende una botta alla schiena ed esce. Inquietante. 74’ Ndour: s.v.

PALLADINO: 4 Era chiamato alla riprova in una delle (per fortuna) rarissime volte in cui mancava Kean, il bomber, colui che ha mascherato tanti problemi finora. La Fiorentina non ha la minima idea di come attaccare, di come tirare in porta e riesce perfino a prendere gol in contropiede. La sensazione è che quando non arriva una rete nei primi 10-15 minuti o se ce n’è una da recuperare, la giornata diventi spesso nerissima: il materiale per fare meglio di così ora ce l'ha.


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