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Firenze è una piazza esigente, che spesso i calciatori non riescono a conquistare al cento per cento. Chi indossa la maglia viola è chiamato a onorarla e rispettarla, e per farlo non basta qualche bella prestazione. Problema che nessuno avrebbe mai pensato potesse riguardare Franck Ribery, autentico campione sotto tutti i punti di vista.

Perché con il suo curriculum in tanti sarebbero venuti a Firenze per vivacchiare, dando per scontato che mai nessuna critica li avrebbe potuti toccare. Franck invece ha sempre dimostrato impegno e dedizione come fosse all’inizio della carriera, nonostante i mille problemi fisici che hanno ostacolato il suo cammino.

Viene da chiedersi, dunque, come si possa anche solo minimamente pensare di criticare Ribery, o di dire che senza di lui la Fiorentina gioca meglio. Certo a volte si intestardisce troppo nei suoi tentativi di dribbling, ma fa parte del personaggio. Nulla in confronto alle perle che regala ogni volta che scende in campo, tra magie assolute e cose apparentemente semplici che però qualcun altro al posto suo non avrebbe saputo fare.

Ribery da sempre quella sensazione che, quando ha la palla tra i piedi, farà la cosa giusta. Una certezza al sapore d’ossigeno per una squadra in difficoltà come quella viola, che spesso e volentieri vanifica le azioni offensive proprio per degli errori nell’ultimo passaggio. Una certezza che, indubbiamente, ne porta con sé un’altra: la Fiorentina con Ribery è un’altra cosa, e per dire il contrario ci vuole davvero coraggio.

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