Vecchie lacune, nuove lacune: basteranno due passi falsi di fine agosto per abbassare la cresta e porre rimedio?
Erano più o meno le 23 del 7 giugno scorso e la Fiorentina salutava amaramente Praga con la consapevolezza di necessitare di alcuni rinforzi ben precisi per candidarsi con maggior autorità ad alzare un trofeo ma soprattutto l'asticella in campionato. Lacune in porta, in difesa e anche in attacco, nonostante le slide dell'informazione societaria dicessero altro. E se sul reparto offensivo si è effettivamente agito, e speso, restano ancora decisamente aperti gli altri fronti.
Alle problematiche si è aggiunto Amrabat, che sempre alle 23 del 7 giugno era chiaro come non potesse e volesse proseguire in maglia viola: purtroppo alle 7 poco più del 28 agosto il marocchino è ancora qui ma non in veste di risorsa per Italiano. In porta resta da capire se Christensen potrà fare il titolare e dunque dare più garanzie di Terracciano. In difesa invece al posto dello svagato e costoso Igor è arrivato solo Yerry Mina, ad oggi inevitabilmente non pervenuto poiché rimasto svincolato fino ad agosto inoltrato.
E che dire del centrocampo che ad oggi annovera il solo Arthur nel ruolo di palleggiatore, con tutte le sue incognite fisiche, unito ad un Bonaventura 34enne. Non a caso Italiano ha faticato nel trovare alternative da sfruttare in questo piccolo tour de force. Di elementi insomma, visti anche i problemi di Barak e Castrovilli, ne servono almeno due o tre per poter sostenere le tre competizioni (sperando che tre siano…).
Dopo Genova qualcuno si sarà sentito da Scudetto o da Champions League, magari beandosi del proprio operato e convinto di aver quasi finito il lavoro. Ecco, meglio due passi falsi rimediabili a fine agosto che un avvio illusorio. L'abbiamo già sostenuto e sperato ma la speranza è sempre l'ultima a morire.