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Il capitano della Fiorentina, Cristiano Biraghi. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com
Il capitano della Fiorentina, Cristiano Biraghi. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Per due terzi di gara il Ferencvaros infila le dita nella marmellata viola. Ci vuole uno scatto d’orgoglio e soprattutto l’uscita di scena delle due ombre di centrocampo (Maxime Lopez e Mandragora) per rovesciare le sorti di una gara che sembrava segnata. Stavolta la Fiorentina non subisce la rimonta ma la esegue. Purtroppo non fino al punto di ribaltare il risultato. D’altronde le partite durano 90 minuti (abbondanti) e giocarne solo una trentina non è sufficiente (e neanche sensato).

Di nuovo emerge una squadra a doppia faccia, incapace, per ora, di mettere in campo ritmo e concentrazione per tutta la gara. Gli ungheresi segnano, ottengono un rigore poi cancellato dal Var, raddoppiano e prendono un palo clamoroso, nel disinteresse più totale dei viola.

Ranieri – 4,5 – Si attacca, come un bimbo alla gonna della mamma, alla maglia di Cissè che salta e segna. Più di un’incertezza.

Biraghi – 4 – Semaforo sempre verde per gli ungheresi dalla sua parte. Più in ritardo dei treni dei pendolari.

Arthur – 6,5 – La sua direzione trasforma una banda di paese nell’orchestra del Maggio (o quasi).

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