Testa a FN: "La classe arbitrale italiana? Ragiono come fanno i genitori con i figli. Vorrei una stagione con gli arbitri della Bielorussia..."
L'ultimo turno di campionato ha offerto tante polemiche dal punto di vista delle direzioni arbitrali e dell'intervento (o non intervento) del Var. A tal proposito, Fiorentinanews.com ha intervistato l'ex arbitro di serie A e serie B Gennaro Testa.
Bene, è una giusta precisazione. Innanzitutto, le chiedo cosa ne pensa del VAR, dato che la tecnologia sembra aver portato ancora più 'bufera'...
"Io, sinceramente ero per un calcio molto più umano e molto più bello. Oggi per fortuna il VAR lo hanno tradotto all'italiana, e quindi non è ancora un fotofinish. Il VAR secondo me sarebbe positivissimo se potesse dare due realtà oggettive. L'oggettività: la palla è dentro o è fuori la porta. Oggettività e immediatezza. Così come il fuorigioco. Quando invece il VAR è soltanto un'altra forma di interpretazione, allora si va ancora più in confusione. Il calcio poi non può avere grosse interruzioni, perché il calcio è immediatezza".
Cosa ne pensa della classe arbitrale italiana?
"Penso come spesso i genitori pensano dei figli. Che sono i peggiori figli possibili, ma quando vedo quegli degli altri penso che abbiano delle doti. Quando ci accorgiamo che ci sono delle partite in Europa, anche a grandissimo livello, e gli arbitri e gli assistenti fanno degli errori incredibili, ci accorgiamo di quanto poco si sbaglia. Allora veramente vorrei che per un anno possano venire gli arbitri dalla Bielorussia ad esempio, che li vedi una volta e non li vedi più. Però probabilmente sarebbe più semplice".