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Prosegue tra alti e bassi la prima stagione di Alban Lafont in Italia: non poteva essere altrimenti per un ragazzo che ha compiuto da poco più di un mese venti anni e gioca nel ruolo più delicato di tutti. Tanti gli aspetti da migliorare, tanti i difetti da correggere: quello più manifesto, probabilmente, si riscontra nelle uscite alte, il vero tallone d'Achille del francesino. Una mancanza emersa anche nella semifinale d'andata contro la Coppa Italia: in occasione del terzo gol, Lafont sbaglia clamorosamente la respinta di un pallone che forse poteva anche bloccare favorendo così il tiro di De Roon. In altre occasioni l'ex Nizza è spesso e volentieri rimasto tra i pali, mettendo in difficoltà una difesa che adesso soffre il doppio senza Pezzella. Tanti anche i pregi, come l'abilità nello stare tra i pali e nei riflessi: la partita contro il Napoli, con le parate su Mertens e Zielinski, lo ha dimostrato. L'approccio con il campionato italiano non è stato dei migliori, ma le qualità di Lafont non sono in discussione: il futuro è dalla sua parte, adesso tocca a lui dimostrare di che pasta è fatto.


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