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L'architetto Marco Casamonti ha detto all'apertura del cantiere del Viola Park: "Oggi si fa qualcosa di insolito. Di solito si fa all'insegna del cemento e della pietra. Oggi abbiamo pensato di piantare un albero. Perchè? Perchè questo è un luogo straordinario e il Viola Park sarà un parco: pianteremo più di mille alberi. Non abbiamo tolto un ulivo, li abbiamo messi con altra disposizione. Abbiamo lavorato bene con la sovrintendenza. Questo significa che c'è una visione nuova. Qui possono congiungere generi e generazioni: abbiamo donne, giovani e ragazzi tutti insieme. Avremo una sola grande cucina per quattrocento persone".

E ancora: "Sentiamo la vibrazione nelle emozioni, inizia un percorso di costruzione di un sogno. Questo ci fa vibrare il sangue nelle vene. La parole progetto, viene da proietto. Ho parlato con Barone per la prima volta. Aveva due grandi sogni: il centro sportivo e lo stadio. Però mi disse che il Centro Sportivo doveva essere la priorità. Per l'Italia questi 15 mesi sono un tempo eccezionale, ovviamente non è così per il resto del mondo. Ciò che per l'Italia è eccezionale per velocità, negli altri paesi è eccezionale per lentezza. Sono felicissimo della scelta green. Il merito va alla committenza".

E ha concluso: "Non esistono progetti di qualità senza committenti di qualità. Cosa sarebbe Firenze, con le sue opere senza quelli che quelle opere le hanno volute. C'è una famiglia che investe per la casa di un popolo, per la collettività. La cosa più bella è progettare per molti. Progettare per un popolo è bello, perchè molti ne usufruiscono. Avevamo in mente anche lo stadio... ma chi lo sa. Abbiamo preso uno studio a Bagno a Ripoli e lì ci lavorano architetti solo su questo. Sarà un luogo dove tutta la famiglia viola potrà stare insieme, cosa che oggi non è possibile"".


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