UN BOA PER MONTELLA: IL JOLLY CHE MANCAVA ALLA FIORENTINA
Il primo acquisto della Fiorentina di Rocco Commisso, tolto il ritorno di Terracciano, ha quel sapore di vintage e di esperienza di cui aveva necessariamente bisogno il club viola. Kevin Prince Boateng è un vero e proprio giramondo del calcio moderno: Hertha Berlino, Tottenham, Borussia Dortmund, Portsmouth, Milan, Schalke 04, Las Palmas, Eintracht Francoforte, Sassuolo e Barcellona. La Fiorentina sarà quindi l'undicesima squadra della carriera del ghanese, che ha fatto capire fin da subito di essere entusiasta - e con lui la moglie Melissa Satta - per la nuova avventura in riva all'Arno.
Cosa porterà KPB alla causa viola? I motivi che hanno spinto la Fiorentina ad affondare il colpo sono tanti: tecnica, esperienza, personalità e duttilità. Boateng non è più giovanissimo, ma non mai fatto della velocità la sua caratteristica migliore: per questo, davanti a se può avere ancora altre due-tre stagioni di livello ed è questo che ha convinto Pradè a portarlo a Firenze. Nella scorsa stagione De Zerbi, tecnico del Sassuolo, gli ha rivoluzionato il ruolo e, perché no, potrebbe avergli allungato la carriera: i primi sei mesi nel club di Squinzi hanno reso al calcio italiano un nuovo Boateng, schierato da falso nove nel 4-3-3 di De Zerbi e autore di quattro gol in quattordici partite prima del trasferimento al Barcellona.
L'esperienza alla corte di Messi non gli ha reso il successo che sperava, un ulteriore stimolo per fare bene a Firenze. Boateng potrebbe rappresentare un jolly di infinito valore per la Fiorentina e per Montella, in quanto può giocare sia da attaccante di manovra, ma anche a ridosso dell'attacco o addirittura, come agli inizi della carriera, da mezzala d'inserimento. KPB non è arrivato in riva all'Arno per essere un titolare assoluto della Fiorentina, ma la sua duttilità gli sarà sicuramente utile per giocare diverse partite e diventare una risorsa preziosa per l'Aeroplanino, anche a partita in corso. La sua strabordante personalità inoltre, potrebbe essere d'aiuto ad un gruppo, quello della Fiorentina, che nella passata stagione era il più giovane d'Europa e ha un inevitabile bisogno di giocatori esperti.