La seconda Moena di Italiano: un laboratorio di ricerca da cui far uscire teorie e tecniche potenziate di attacco e difesa. Un ritiro da collaudare alla versione 2.0
Tra meno di un mese i giocatori della Fiorentina torneranno dalle vacanze e il 10 luglio partiranno alla volta del ritiro estivo. Confermata l’ormai classica Moena in Val di Fassa, i Viola si ritroveranno per preparare l’intensa stagione, che vedrà l’impegno delle tre competizioni. A differenza dell’anno scorso, però, si tratterà di un ritiro diverso. Perché l’allenatore è stato confermato e, con lui, lo sarà anche la maggior parte della rosa. Non più un punto di partenza, bensì uno di ritorno. Una due settimane in cui lo staff tecnico dovrà spiegare e poi far provare sul campo i nuovi propositi di Vincenzo Italiano.
Moena 2021 fu l’inizio di quello che potrebbe diventare il ciclo dell’allenatore siciliano. Il 2022 sarà allora l’affinamento della tecnica e dei tanto cari schemi tattici che sempre disciplinano le squadre dell’ex Spezia. Una specie di laboratorio di ricerca sperimentale in cui testare nuovi prodotti e ultimare quelli acquistati la scorsa stagione. Mettere a punto disegni teorici che non sono riusciti e proporne anche di nuovi. Perché -si sa- nel calcio “studiato” d’oggi, basta poco per imparare a conoscere come gioca una squadra.
Entrando nello specifico, sarà la difesa il reparto cui assegnare i maggiori aggiustamenti, viste le molte sconfitte subite nell’ultimo campionato. Non si tratterà però di cambiare radicalmente il concetto di “difendere bene, attaccare benissimo”. Piuttosto di affinare l’intesa di una linea che, per ¾, dovrebbe essere già al completo. Nessuna rinuncia al difendere coi piedi sulla linea di centrocampo quindi, semmai qualche miglioramento in quei casi in cui l’avversario riesce a superare velocemente la prima linea di pressing. La rapidità nel ripiegare dovrà essere messa a punto, soprattutto da parte dei terzini quando si sono spinti troppo oltre i confini nemici. La coppia di centrali, inoltre, è chiamata a migliorarsi quando l’avversario punta la profondità.
Le amichevoli di Moena saranno utili proprio per testare i nuovi e i vecchi schemi di Italiano. Se la difesa sarà il reparto sotto la lente di ingrandimento, l’intesa andrà ricercata anche nel tridente offensivo. Quello che con ogni probabilità sarà composto da Gonzalez, Cabral e Ikonè. I tre moschettieri dovranno cercarsi e trovarsi in campo, un aspetto poco noto anche allo stesso mister che li ha utilizzati raramente tutti insieme dall’inizio. Il fare gruppo gioverà anche a questo tipo di giocatori, i quali ancora non si conoscono a fondo e hanno bisogno di parlare la stessa lingua del pallone. Moena ’22 quindi non come un nuovo inizio, ma come una Moena 2.0.