L'Italia come la Fiorentina: C'è una sola, ma grande analogia. Kean operazione intelligente...se abbinata all'arrivo di un altro attaccante
Il fallimento dell’Italia, la mancanza di attaccanti, di centravanti, di mordente nelle partite decisive, ci hanno ricordato in parte le vicende dell’ultima Fiorentina. O meglio, le ultime finali giocate, perse. Evidentemente il problema di chi segna, non regna soltanto in casa viola, ma occorre proprio ripartire da qui, dagli attaccanti.
Kean ad esempio è un nome che divide, una nuova scommessa (zero reti nell’ultima stagione), un calciatore dalle grandi potenzialità ma ancora in gran parte inespresse. La dirigenza viola ha dichiarato pochi giorni fa “Non potremo sbagliare l’attaccante quest’anno”, quindi deve avere per forza di cose in mente altro. Ad esempio Lucca. Ecco, se arriverà anche il centravanti dell’Udinese allora, l’operazione, assieme a Kean, potrà essere ritenuta intelligente. Altrimenti sarà il solito rischio, il solido azzardo.
E poi c’è Zaniolo, altro nome che alzerebbe la qualità. Se arrivasse lui, però, Gonzalez potrebbe partire. A quel punto la Fiorentina ci avrebbe guadagnato oppure perso? Valutazioni che andranno fatte, con negli occhi l’eliminazione dell’Italia che ci fa capire quante difficoltà ancora ci siano nel mondo del pallone, dove la qualità sembra davvero calata ormai da molti anni.
Occorrono giocatori diversi, investimenti diversi, coraggio diverso. La Fiorentina di Commisso ha forse l’ultima occasione per invertire la rotta, vedremo se ne avrà voglia e soprattutto se gli investimenti saranno all’altezza delle ambizioni che, a parole, dicono di avere.
Infine un saluto a Bonaventura, uno che ha dato tutto quello che aveva. Bravo a chi lo ha portato, bravo a lui che ha alzato il livello. Giusto, magari, salutarsi. Ma occorre rimpiazzarli bene certi calciatori, non sottovalutiamo questi addii.