Furore: ben venga Andrea Belotti in questa Fiorentina
Che boccata d’aria. La vittoria della Fiorentina, certo, ma anche l'affermazione di un uomo simbolo della serata contro la Lazio (e ce ne sono almeno cinque). Un palo colpito, un rigore procurato e il cross decisivo per il momentaneo pareggio di Kayode: Andrea Belotti crea e partecipa, è una delle arterie di questa squadra.
Habemus centravanti
Firenze ha finalmente trovato un attaccante, ovvero ciò che è mancato come acqua nel deserto per i primi mesi della stagione, per incompatibilità tattica o aspettative disilluse. Il primo gol del Gallo in maglia viola, contro il Frosinone, è seguito da un’altra prestazione autoritaria, con tutta la fame di chi vuole contribuire alla causa e lottare per convincere Spalletti a portarlo con sé in Germania per l’Europeo.
Una grinta contagiosa…
Definizione del termine furore: “brama ardente, smania, frenesia”. Il punto è tutto qui: da nuova energia a linfa vitale, la grinta di Belotti è palpabile nella foga che lo accompagna nell’inseguire ogni pallone, nel trasformare quante più situazioni possibili in pericoli per gli avversari. La carica del numero 20 viola è d’esempio per contagiare l’intero gruppo.
…e un’aggiunta non da poco
Il classe ‘93 è un’aggiunta importante anche per non lasciare che la squadra sia eccessivamente vincolata alla triade Arthur-Bonaventura-Gonzalez, per quanto essi restino i punti nevralgici. Qualcosina è da rivedere, in quanto a freddezza sotto porta, come se questo furore non gli permetta il massimo della lucidità. Ma insieme alla crescita e reinterpretazione di Beltran, con Belotti la Fiorentina può godere di qualche nuova risorsa.