Graziani: "Se Colpani non va a concludere mai in porta è inutile che resti in campo. Nessun catastrofismo per le parole di Kouame"
Questo pomeriggio l'ex attaccante della Fiorentina Francesco Graziani, durante un collegamento con Radio Bruno, ha analizzato alcuni temi di casa viola dopo il pareggio di ieri. Questo un estratto delle sue parole:
“Quella di ieri stata una partita poco emozionante, ma per colpa di entrambe le squadre non solo dei viol. Anche l’Empoli non ha brillato ieri, forse è stata la sua peggior partita di questo inizio di stagione. Poi ovviamente gli obiettivi stagionali: loro iniziano il campionato per salvarsi, mentre la Fiorentina per migliorare l’ottavo posto. E’ chiaro che da una partita come quella di ieri ci si aspettava molto dai viola, chiunque si aspettava qualcosa in piu”.
“Se Colpani continua a non tirare in porta non capisco cosa resti a fare in campo”
Ha anche aggiunto: “Ormai però sono ormai quasi due mesi che Palladino ha la squadra in mano. É vero che molti acquisti sono arrivati all’ultimo momento, e che ci sarà ancora da assemblare la squadra, ma lui deve capire che gli obiettivi della società sono quelli dichiarati ad inizio stagione e che c’è bisogno di dare maggior brio a questa squadra. Fanno girare bene il pallone ma non verticalizzano mai, non ci sono centrocampisti ed esterni che si buttano in area di rigore per cercare la conclusione. Se Colpani non va a concludere in porta almeno un paio di volte per tempo, è inutile che lo continuiamo a tenere in campo a fare la punta esterna. La stessa cosa per Kouame: non è una punta esterna, è molto piu una seconda punta. Se li risultati sono questi avrei provato a inserire Parisi in quella posizione, ha il dribbling e la corsa per starci”.
“Non bisogna essere catastrofisti per le parole di Kouame: ecco perchè”
Ha poi concluso parlando delle parole di Kouame: “Sinceramente in campo non ho visto tutto questo questo egoismo di cui parla lui, e soprattuto alla fine non mi sembra che abbia detto quello che molti stanno rilanciando. Ha sottolineato che chi è a Firenze da tempo deve far capire ai nuovi che bisogna passarsi la palla ed aiutarsi, credo parlasse di una questione di ambientamento”.
