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In questa Pasqua di ripresa e di riflessioni, anche per la Fiorentina è tempo di bilanci. La stagione in corso è nel suo vivo: la lotta europea è sempre più serrata e tra pochi giorni sapremo se dopo 8 anni il club tornerà a giocarsi una vera finale. Questo periodo è da sempre sinonimo di rinascita e anche per i viola se ne può parlare. Non esattamente dalla morte, perché ormai 3 anni fa la società veniva rilevata dai Della Valle, ma sicuramente da tempi molto più bui di questo. Oggi si può pensare al futuro guardando al presente. Una cosa che non tutti se la possono permettere.

L’ottima posizione in classifica, il gioco moderno e offensivo della squadra e l’allenatore -ahh Italiano- che è uno tra i più interessanti di tutto il panorama nazionale, sono solo i segni più rilevanti del percorso di ricostruzione iniziato da un po’ di mesi a questa parte. Tra questi, non vanno ovviamente dimenticati i progetti delle nuove strutture. Da una parte, il futuristico Viola Park, che sorgerà a brevissimo e potrà ospitare non più soltanto la Prima Squadra, e dall’altra, il restyling del Franchi, che assicurerà il mantenimento dell’opera del Nervi, ma soprattutto un tetto sulla testa di tutti i tifosi viola. Quante società in Europa propongono un’idea di calcio contemporanea, stanno costruendo da zero il proprio centro sportivo e hanno un progetto concreto di rinnovamento dello stadio?

Il presente parla chiaro: la Fiorentina non deve rinascere. Lo sta già facendo. E quale momento più indicato se non a Pasqua. A questa squadra dal punto di vista del gioco non manca niente, forse da quello tecnico sì, ma se si qualifica in Europa, importerà davvero a qualcuno? I Vlahovic, i Berardi, i Belotti sono tutti grandi giocatori, ma -com’è evidente- in questa formazione il top player è uno solo. E non sta in campo. Ripartire da lui il prossimo anno non significherebbe solo garanzia di risultati, ma una solidità che riporterebbe gli altri tifosi italiani a pensare: “La prossima la giochiamo contro la Fiorentina? Allora sono dolori”. Sono dolori sì, ma solo per chi gioca contro i viola di Italiano. Una delle formazioni più coinvolgenti d’Europa e che sogna quel continente per tornare sulla bocca di tutti. Il blasone ci manca da tempo: riconquistiamocelo. Alla fine manca davvero poco, non fermiamoci adesso. Ma con Vincenzo Italiano questo rischio non si pone nemmeno.


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