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Tre partite contro Torino, Inter e Sampdoria, poi il passaggio alla Juventus. Così Federico Chiesa iniziò la stagione 2020/21, giusto il tempo di fare infuriare i tifosi della Fiorentina soprattutto in virtù della fascia da capitano indossata nella partita con i blucerchiati. Al di là della parte sentimentale, però, quel trasferimento fu nocivo soprattutto sul lato tecnico perché privò i viola del suo miglior giocatore quando non c'era più il tempo per sostituirlo degnamente.

Il resto è storia, e oggi che sono passati due anni la dirigenza della Fiorentina non ha dimenticato. Non fu tanto l'errore di cedere Chiesa (così come Vlahovic), dal momento che il giocatore voleva partire, quanto di farlo negli ultimi giorni di mercato. E siccome dagli errori si può imparare, quest'anno l'imperativo è fare in modo che tale situazione non si ripeta.

Il protagonista stavolta è Nikola Milenkovic, al centro dell'attenzione dall'inizio del mercato e in particolare nelle ultime settimane. La cessione del serbo sembrava scontata dopo il rinnovo annuale della scorsa estate, e invece ancora non si è manifestata. Tanto che, ad oggi, immaginare che il difensore possa rimanere non è più utopia. Quel che è certo è che non ci sarà un Chiesa-bis, ergo se Milenkovic comincerà la stagione con la maglia della Fiorentina poi la porterà fino in fondo.

Arrivare alle prime partite ufficiali con il serbo in campo vorrebbe dire essere agli sgoccioli del calciomercato. Cederlo con tali tempistiche, di conseguenza, renderebbe impossibile trovare un sostituto all'altezza e soprattutto farlo ambientare in tempo per le gare decisive. Ecco perché la Fiorentina ha posto un limite, presumibilmente la fine di questa settimana, entro cui la questione Milenkovic dovrà essere chiusa. Sperando, ovviamente, che possa esserci un lieto fine.


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