Sorrentino a FN: “Il problema della Fiorentina non era Iachini. Se lo richiamassero tornerebbe di corsa sulla panchina viola"
Alla vigilia di Fiorentina-Hellas Verona la redazione di Fiorentinanews.com ha contattato Stefano Sorrentino, ex portiere del Chievo Verona, altra sponda della città veneta, oltre che ex Palermo ai tempi di mister Iachini. Attualmente opinionista Mediaset, ecco le parole di Sorrentino sulla situazione in casa Fiorentina.
Il punto conquistato dalla Fiorentina contro il Sassuolo può essere la svolta in questa stagione fin qui mediocre? Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
“Dipende dai punti di vista, e se vogliamo fare un bilancio Iachini/Prandelli o della stagione totale della Fiorentina. Bisogna scindere le cose, perché se andiamo ad analizzare i punti fatti nelle rispettive partite dai due allenatori chiaramente il bilancio è a favore di Beppe (Iachini ndr). L’arrivo di Prandelli avrebbe dovuto dare una scossa che non c’è stata. Però il pareggio con Sassuolo alimenta le speranze di ripresa di questa Fiorentina”.
È così diversa la Fiorentina di Prandelli da quella lasciatagli in eredità da Iachini?
“Tatticamente Prandelli sta riadattando la squadra alle linee guida dettate da Iachini. Io conosco bene Beppe, sono di parte, e secondo me è stato criticato troppo e ingiustamente. Probabilmente il vero problema della Fiorentina non era lui. La Fiorentina, per la sua storia e per i giocatori che ha in rosa, ci si aspetta che occupi posizioni in classifica diverse da quella di ora. Per vincere le partite bisogna fare gol, e alla Fiorentina oggettivamente manca un bomber, visto che Prandelli ha a disposizione tanti attaccanti forti ma troppo giovani, che esploderanno col tempo nel nostro campionato”.
Questa Fiorentina ha l’obiettivo di raggiungere quota 40 punti adesso?
“La Fiorentina è una squadra composta da giocatori non abituati a lottare per la retrocessione. Nel mio Chievo Verona magari non avevano giocatori dai nomi altisonanti, ma sapevamo benissimo che potevamo salvarci, ed eravamo pronti a lottare, a costo di farlo fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata di campionato. Devono cambiare mentalità e capire che adesso devono lottare per salvarsi. Magari Beppe Iachini sarebbe stato più utile alla causa della Fiorentina adesso, visto che lui è abitato a compiere imprese complicate come questa. La Fiorentina fin qui non è stata nemmeno fortunata. Il Covid li ha colpiti fortemente, l’assenza di un campione come Ribery, e poi di Pezzella prima e Callejon dopo. Non è un alibi assolutamente, ma non si può solo guardare la classifica senza considerare cosa succede all’interno di tutto l’ambiente squadra”.
A proposito di alibi, spesso si dice che l’assenza dei tifosi abbia penalizzato molto una piazza come Firenze con la su tifoseria. Credi veramente che la Fiorentina risenta di questo fattore più di altre squadre?
“Non credo che l’assenza dei tifosi possa essere un alibi. Anzi ad alcune squadre questa condizione ha giovato. Nei momenti di difficoltà come quello della Fiorentina, o del Torino per esempio, giocare senza il brusio dei tifosi scontenti alleggerisce la tensione sui giocatori in campo. Per la Fiorentina quindi dovrebbe essere un fattore in più giocare senza pubblico con la situazione di classifica che occupa ad oggi”.
Verona squadra da trasferta, viste le recenti vittorie esterne a Bergamo e a Roma con la Lazio, quante chance ha di espugnare anche il Franchi?
“Ogni partita ha una storia a sé. Non ci sono partite scontate e risultati già sicuri. L’Hellas ad oggi ha una buona classifica, ma sta passando un momento di ‘appannamento’ come si è visto nella recente sconfitta casalinga contro la Sampdoria. La Fiorentina potrebbe approfittare di questo periodo fitto di impegni, in cui molte squadre non sono abituate a giocare ogni tre giorni. Detto questo la Fiorentina ha buone probabilità di vincere domani e spesso una partita può cambiare le sorti di una stagione intera”.
Gollini ha ipnotizzato Ronaldo dagli undici metri proprio come aveva fatto lei. Come si ferma CR7 e soprattutto come si ferma la Juventus, avversario della Fiorentina tra meno di una settimana?
“Ronaldo è difficile fermarlo, questo è sicuro, ma quando hai la fortuna/sfortuna di giocare contro il miglior giocatore del mondo, devi sperare che lui sia un po’ sottotono e che tu sia perfetto. Per quanto riguarda il rigore parato, c’è uno studio molto attento e dettagliato sui rigoristi, non solo su Ronaldo. Io ero anche troppo maniacale sotto questo punto di vista, ma tutti i miei ormai ex colleghi oggi studiano i vari rigoristi per cercare di fermarli. Poi ovviamente ci vuole una buona dose di fortuna. Per quanto riguarda la Juventus, anche se non sta brillando, rimane comunque una squadra piena zeppa di campioni. Sarà l’ultima partita dell’anno a Torino e ci terranno a vincerla. Sarà una partita complicata per la Fiorentina, ma devono pensare al Verona prima”.
Se in queste due ultime partite dell’anno Prandelli non portasse a casa nessun punto, credi in un suo possibile esonero e in un ritorno di Iachini sulla panchina viola?
“Sicuramente Iachini tornerebbe sulla panchina della Fiorentina. Lui è un grande professionista e rispetterebbe il contratto che lo lega alla società gigliata. In più il suo cuore è viola, ha Firenze nel cuore e anche se ha subito troppo critiche negli ultimi mesi, a mio avviso ingiuste, tornerebbe di corsa in sella alla Fiorentina”.
Il punto conquistato dalla Fiorentina contro il Sassuolo può essere la svolta in questa stagione fin qui mediocre? Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
“Dipende dai punti di vista, e se vogliamo fare un bilancio Iachini/Prandelli o della stagione totale della Fiorentina. Bisogna scindere le cose, perché se andiamo ad analizzare i punti fatti nelle rispettive partite dai due allenatori chiaramente il bilancio è a favore di Beppe (Iachini ndr). L’arrivo di Prandelli avrebbe dovuto dare una scossa che non c’è stata. Però il pareggio con Sassuolo alimenta le speranze di ripresa di questa Fiorentina”.
È così diversa la Fiorentina di Prandelli da quella lasciatagli in eredità da Iachini?
“Tatticamente Prandelli sta riadattando la squadra alle linee guida dettate da Iachini. Io conosco bene Beppe, sono di parte, e secondo me è stato criticato troppo e ingiustamente. Probabilmente il vero problema della Fiorentina non era lui. La Fiorentina, per la sua storia e per i giocatori che ha in rosa, ci si aspetta che occupi posizioni in classifica diverse da quella di ora. Per vincere le partite bisogna fare gol, e alla Fiorentina oggettivamente manca un bomber, visto che Prandelli ha a disposizione tanti attaccanti forti ma troppo giovani, che esploderanno col tempo nel nostro campionato”.
Questa Fiorentina ha l’obiettivo di raggiungere quota 40 punti adesso?
“La Fiorentina è una squadra composta da giocatori non abituati a lottare per la retrocessione. Nel mio Chievo Verona magari non avevano giocatori dai nomi altisonanti, ma sapevamo benissimo che potevamo salvarci, ed eravamo pronti a lottare, a costo di farlo fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata di campionato. Devono cambiare mentalità e capire che adesso devono lottare per salvarsi. Magari Beppe Iachini sarebbe stato più utile alla causa della Fiorentina adesso, visto che lui è abitato a compiere imprese complicate come questa. La Fiorentina fin qui non è stata nemmeno fortunata. Il Covid li ha colpiti fortemente, l’assenza di un campione come Ribery, e poi di Pezzella prima e Callejon dopo. Non è un alibi assolutamente, ma non si può solo guardare la classifica senza considerare cosa succede all’interno di tutto l’ambiente squadra”.
A proposito di alibi, spesso si dice che l’assenza dei tifosi abbia penalizzato molto una piazza come Firenze con la su tifoseria. Credi veramente che la Fiorentina risenta di questo fattore più di altre squadre?
“Non credo che l’assenza dei tifosi possa essere un alibi. Anzi ad alcune squadre questa condizione ha giovato. Nei momenti di difficoltà come quello della Fiorentina, o del Torino per esempio, giocare senza il brusio dei tifosi scontenti alleggerisce la tensione sui giocatori in campo. Per la Fiorentina quindi dovrebbe essere un fattore in più giocare senza pubblico con la situazione di classifica che occupa ad oggi”.
Verona squadra da trasferta, viste le recenti vittorie esterne a Bergamo e a Roma con la Lazio, quante chance ha di espugnare anche il Franchi?
“Ogni partita ha una storia a sé. Non ci sono partite scontate e risultati già sicuri. L’Hellas ad oggi ha una buona classifica, ma sta passando un momento di ‘appannamento’ come si è visto nella recente sconfitta casalinga contro la Sampdoria. La Fiorentina potrebbe approfittare di questo periodo fitto di impegni, in cui molte squadre non sono abituate a giocare ogni tre giorni. Detto questo la Fiorentina ha buone probabilità di vincere domani e spesso una partita può cambiare le sorti di una stagione intera”.
Gollini ha ipnotizzato Ronaldo dagli undici metri proprio come aveva fatto lei. Come si ferma CR7 e soprattutto come si ferma la Juventus, avversario della Fiorentina tra meno di una settimana?
“Ronaldo è difficile fermarlo, questo è sicuro, ma quando hai la fortuna/sfortuna di giocare contro il miglior giocatore del mondo, devi sperare che lui sia un po’ sottotono e che tu sia perfetto. Per quanto riguarda il rigore parato, c’è uno studio molto attento e dettagliato sui rigoristi, non solo su Ronaldo. Io ero anche troppo maniacale sotto questo punto di vista, ma tutti i miei ormai ex colleghi oggi studiano i vari rigoristi per cercare di fermarli. Poi ovviamente ci vuole una buona dose di fortuna. Per quanto riguarda la Juventus, anche se non sta brillando, rimane comunque una squadra piena zeppa di campioni. Sarà l’ultima partita dell’anno a Torino e ci terranno a vincerla. Sarà una partita complicata per la Fiorentina, ma devono pensare al Verona prima”.
Se in queste due ultime partite dell’anno Prandelli non portasse a casa nessun punto, credi in un suo possibile esonero e in un ritorno di Iachini sulla panchina viola?
“Sicuramente Iachini tornerebbe sulla panchina della Fiorentina. Lui è un grande professionista e rispetterebbe il contratto che lo lega alla società gigliata. In più il suo cuore è viola, ha Firenze nel cuore e anche se ha subito troppo critiche negli ultimi mesi, a mio avviso ingiuste, tornerebbe di corsa in sella alla Fiorentina”.
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