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Una finale. Con la Fiorentina che ci arriva, comunque, nel modo giusto. Con niente o tutto da perdere, dipende dai punti di vista. Sicuramente Montella in questi giorni ha puntato molto sul primo tempo di Torino. Quei quarantacinque minuti allo Juventus Stadium sono stati il migliore esempio di come i Viola dovranno giocarsela a Bergamo. Velocità, sicurezza, puntando tutto sui piccoletti là davanti.

Chiesa sembra essere tornato in forma smagliante (il recupero è stato gestito bene), Muriel sta bene, Mirallas può essere l’arma in più. Ma occorrerà, soprattutto, non sbagliare niente in difesa.

L’Atalanta di Napoli è in condizione, ha in Ilicic e Gomez due assi in questo momento. Ma anche lei, se attaccata, va in difficoltà e concede. Sarà importante l’inizio, partire subito con il piede sull'acceleratore, come ha chiesto l’Aeroplanino ai suoi ragazzi in queste ore. Perché sarà decisivo segnare, dopo il 3-3 dell’andata, e giocarsela a viso aperto senza esclusione di colpi. Fare il contrario, giocare in difesa, chiudersi contro questa Atalanta sarebbe una Caporetto.

Poi venerdì mattina, a seconda del risultato, si guarderà al futuro. Alla finale, oppure a concludere la stagione in modo degno. Programmando la prossima stagione, forse direttamente a Casette d’Ete, dove Montella potrebbe incontrare la dirigenza e la proprietà per capire meglio il futuro di Chiesa, di Veretout e le possibili alternative. Tutto rimane ancora da pianificare, al di là dei discorsi fatti. Anche sulle cessioni per qualcuno scontate, rimangono molti nodi da sciogliere che passeranno soprattutto dalla possibilità o meno di giocare in Europa. Atalanta-Fiorentina non sarà una partita come le altre.


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