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L'attaccante argentino Lucas Beltran. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com
L'attaccante argentino Lucas Beltran. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

L’arrivo di Lucas Beltran alla Fiorentina, nell’ultimo mercato estivo, è stato carico di speranze ed entusiasmo. I suoi primi mesi in maglia viola hanno raccontato un andamento piuttosto comune per chi si affaccia al calcio di un altro continente: un rendimento in lieve e costante crescita che richiede tempo di adattamento. Quello del numero 9 gigliato in particolare è però anche un caso singolare.

Cosa dicono le statistiche

Numeri alla mano, in Serie A Beltran è primo per distacco nella classifica del rapporto tiri in porta (7) / gol segnati (6). E le conclusioni totali in questo campionato sono 12, uno dei dati più bassi per gli attaccanti; giusto per rendere l’idea, punte come Lautaro Martinez, Vlahovic, Zirkzee e Zapata hanno almeno il quintuplo dei suoi tiri.

Centravanti solitario, compito ‘contronatura’

Per la Fiorentina, Lucas Beltran è l’attaccante antisistema. Il modulo, 4-3-3 o 4-2-3-1 che sia, prevede un solo riferimento offensivo; lasciare da solo l’argentino a fronteggiare le difese avversarie, spesso sbattendoci contro, è risultato estremamente limitante. Per quanto la Viola abbia scoperto una pluralità di soluzioni, il passaggio per vie centrali è attacco quasi impraticabile, fin troppo prevedibile e facilmente contenibile con la gracilità strutturale del numero 9 viola.

Ma non chiamatelo trequartista

La Fiorentina può funzionare con Beltran come centrale dei tre dietro la punta, ma senza precludergli la libertà di svariare a suo piacimento. D’altronde, soprattutto recentemente, è uno dei pochi giocatori capaci di aprire spazi grazie ai suoi movimenti tra le linee e intorno all’area avversaria. L’abilità nello stretto e nella protezione del pallone è un bel punto di forza, tuttavia molto raro, specie se lasciato solo come centravanti. Sono logicamente poche le occasioni in cui può mettersi in luce.

Quindi cos’è Beltran?

Il sistema di gioco della Fiorentina non permette di assegnare all’argentino una posizione fissa in campo. Volendo seguire le definizioni ‘tradizionali’ di un ruolo che non c’è, si avvicina maggiormente alla seconda punta, forse il giusto compromesso tra le due posizioni, sicuramente il più efficace fino a questo momento. Il terreno di caccia preferito da Beltran rimarrà in quei pochi sprazzi di profondità di cui può disporre, essendo la squadra molto propensa a lasciarne alle sue spalle e a ricercare la porta in modo completamente diverso.

Morale della favola?

Beltran ha buone qualità e potenzialità importanti per la Fiorentina e per il campionato di Serie A. Certamente è molto limitato nell’esaltare le sue caratteristiche, principalmente a causa del modo di giocare della squadra. Sono stati mesi di continui esperimenti e re-interpretazioni per cercare la collocazione ideale, ancora non trovata. E forse non si troverà in questo contesto, ma il contributo dell’argentino si fa sentire lo stesso. Soprattutto nell’ultimo mese.

Beltran: "Appena mi ha chiamato la Fiorentina, ho pensato subito a Batistuta. A Firenze mi hanno accolto benissimo, voglio vincere un trofeo in maglia viola"
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