Italiano, l'utilizzo dei migliori ma l'idea di tenersi cambi importanti da usare a gara in corso. L'accoglienza particolare che può scalfire anche il 'robot'
C’è tanto ma non tutto in questa semifinale d'andata di Coppa Italia. Perché la Fiorentina è bella viva anche in campionato, perché al di là della sconfitta col Sassuolo (dopo tanta fortuna, un pizzico di malasorte arbitrale e non solo, il calcio è così), quella viola è una squadra in forma.
Certo, la strada per l’Europa può passare anche dalla Coppa Italia. E da una doppia sfida, quella contro i bianconeri, che ha tanti sapori diversi. Quella di domani sarà una serata particolare. Il Franchi pieno, il ritorno di Vlahovic, i rivali di sempre. La stessa società viola non ha esitato ha definirla una partita diversa dalle altre. Perché, e non è provincialismo, è esattamente così. E questa sfida andrà giocata da grande squadra, con intelligenza ed equilibrio. Giocando sul fattore Franchi, provando fin da subito ad indirizzarla per il verso giusto.
Dusan sta benissimo, questa sfida anche per lui non sarà come tutte le altre, ma sembra avere la stoffa e la personalità per voler esserci. Poi, eventualmente, vedremo quale sarà la prestazione. Perché lo attendono bordate di fischi e un mercoledì non facile.
Italiano, dal punto di vista tattico, la preparerà come sempre. In campo i migliori, i soliti dubbi davanti (di abbondanza e quindi di scelte), l’idea di tenersi dei cambi importanti da giocarsi a gara in corso. Cancellare il Sassuolo come risultato, ma ripartire da quella prestazione e dalle ultime. In uno scacchiere dove chiunque gioca, fa bene. Saponara, Castrovilli, Amrabat, per fare qualche nome di giocatori in crescita. La Juventus e il suo allenatore hanno sicuramente meno scelta, meno possibilità. Tanti infortunati, formazione quasi obbligata. La Coppa Italia, anche per i bianconeri, è un obiettivo. In un anno dove lo scudetto è lontano, la Champions non sarà cosa facile.
Alla vigilia di questa doppia sfida le due squadre partono alla pari. Ma sarà decisiva l’andata, la prima a Firenze. Con il dodicesimo uomo in campo che tornerà a fare la differenza. Non illudiamoci che la prestazione di Vlahovic venga influenzata più di tanto, perché il ragazzo sembra essere un robot, ma sicuramente per lui ci sarà una pioggia di fischi ad ogni pallone che toccherà.