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Meno dieci. E siamo ancora qua, canterebbe Vasco Rossi. Con un Folorunsho in più, un Quarta e un Kayode in meno (mettiamoci pure anche Christensen) e ancora tanti dubbi sulla Fiorentina che sarà da qui alla fine del mercato. 

Acqua alla gola

Sempre all'ultimo, sempre in fondo, sempre con l'acqua alla gola. E' un po' questo il ritornello, o forse la cantilena, che sentiamo ripetersi ogni sessione di mercato che passa da qualche anno a questa parte in casa viola. A una settimana o poco più dal gong finale, con la Fiorentina che annaspa in campionato, sono ancora diversi i nodi da sciogliere per la proprietà viola. 

Il punto

In ordine, partendo dalle uscite: Kouamé, Ikoné, Biraghi, Richardson, Pongracic, Valentini (?) per quanto riguarda le uscite. Futuro da decifrare per tutti loro. Qualcuno mistero di mercato/ragazzo da far inevitabilmente ambientare dopo 8 mesi di stop dall'agonismo, gli altri ormai rimasugli della Fiorentina che era e ai margini del nuovo progetto sportivo. E poi le entrate: ci si aspetta un colpo in attacco (Man?), uno in difesa (Pablo Marì?) e uno a centrocampo (da capire, ma potrebbe arrivare all'ultimo simil Cataldi-Bove in estate). 

Solo l'obbligatorio

Di roba ce n'è da fare. E se in uscita la situazione sembra legata più alla difficoltà di trovare acquirenti, in entrata s'indugia sulle cifre e su affari molto, troppo, lunghi. Poi il mercato si sa, è un mondo complicato e pieno di insidie. La realtà, però, e che ad oggi, venerdì 24 gennaio, la Fiorentina ha acquistato solo Folorunsho. Acquisto tra l'altro praticamente obbligatorio dopo la sfortunata vicenda Bove. 

Sì, ma che ca… os!

Sembra esserci caos. Perché al di là delle trattative ci sono le questioni di rosa e di campo. Basta vedere la vicenda Valentini, arrivato appena qualche settimana fa e proposto in prestito a un quasi retrocesso Monza (destinazione rifiutata) per capire la confusione che regna in casa Fiorentina. Senza considerare poi le voci di mercato alla mystery box Pongracic, Moreno adattato a fare il vice Dodo con la partenza di Kayode, il mal di pancia di un Richardson comprato in estate a titolo definitivo e che ha già chiesto la cessione, di un Biraghi che doveva essere ceduto dopo il 2 gennaio e che è ancora qui. Ecc.

Palladino o non Palladino

E se c'è caos, c'è anche una Fiorentina sesta in campionato che si deve riprendere e sta vivendo un momento difficile. Da inizio mercato sono passate tre partite (un solo punto) e anche la quarta passerà senza nuovi innesti (anzi con la cessione in più di Kayode). Si arriva di nuovo allo scadere del mercato con tante, troppe cose da fare e da sistemare. Senza dubbio può essere una strategia per sfruttare le occasioni di fine mercato, ma più si va avanti più è difficile strappare giocatori di livello a squadre che poi hanno poco tempo per trovare i giusti rimpiazzi. I nomi usciti fino ad adesso, non a caso, sognare non fanno. A questa Fiorentina, Palladino o non Palladino, serve un aiuto. E dal mercato per adesso si è visto poco o nulla. E pensare che in estate qualcosa si era mosso…

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