Non è che la panchina sta stretta ad Amrabat? Doverose riflessioni per il futuro, suo e della Fiorentina
Da gennaio in poi, in casa Fiorentina, c'è un giocatore in particolare che ha alzato nettamente l'asticella delle sue prestazioni. Sofyan Amrabat è migliorato a vista d'occhio: dopo un inizio di stagione complicato, con poche presenze e un addio sempre più probabile, il marocchino si è riconquistato il suo posto dopo il mercato invernale. Vincenzo Italiano ha scelto di puntare su di lui come vice Torreira, sacrificando Pulgar in prestito, e ha avuto ragione.
È stato riscoperto, o forse soltanto scoperto, quello spirito aggressivo a centrocampo di cui la Fiorentina ha tanto bisogno. La partita della svolta è stata senza dubbio la vittoria a La Spezia, con gol decisivo all'89° proprio del numero 34. Da quella sera di riscatto, Amrabat avrà molto più spazio, vuoi per i progressi premiati, vuoi per i problemini fisici che ogni tanto accompagnano Torreira. Una dote notevole e che, francamente, non sembrava assolutamente nelle sue corde fino a pochi mesi prima, è la gestione della palla, anche con discreta scioltezza. È lì che si vede il grande lavoro fatto su di lui; in questo modo, anche l'interpretazione del regista da vertice basso è promossa.
Il classe '96 è diventato un giocatore di assoluta rilevanza nella rosa viola. E pensare che, fino a gennaio, la vendita era praticamente cosa certa. Anche se neppure oggi è un'opzione da escludere del tutto. Come già detto, il giocatore è importante, ma con l'eventuale (molto probabile) riscatto di Torreira, si troverebbe comunque a fare la seconda linea. Il prezzo del suo cartellino è interessante e, con due valutazioni del caso, potrebbe far gola, istintivamente.
È il classico concetto di “riserva di lusso”. In una rosa competitiva e navigata nei piazzamenti europei, l'alternanza tra l'uruguaiano e il marocchino sarebbe perfetta. La Fiorentina deve ancora fare qualche passo in più per raggiungere quei livelli; infatti, ad oggi, questa è la “coppia” che vale di più. Non è per forza un segnale negativo, anzi, è interpretabile come uno dei primi mattoni per costruire la Viola del futuro, con giocatori sempre più di qualità. Nella situazione attuale, resta il dubbio che questo Amrabat sia un po' sprecato.
È possibile cambiare questa situazione? Da tempo Firenze si interroga su un eventuale centrocampo con Amrabat e Torreira, entrambi titolari. Viste le alternative dal valore tecnico ed economico minore, un incastro del genere incuriosirebbe senza dubbio. Il marocchino, tra l'altro, nasce mezzala in un centrocampo a due: un'interessante chiave tattica sarebbe affidargli i compiti oggi in mano a Duncan. Mancherebbero certamente un po' di progressione e un aiuto alla fase offensiva, ma se il suo piglio nella fisicità e i suoi piedi sempre più educati venissero conciliati da caratteristiche opposte per completare il reparto, potrebbe uscire fuori qualcosa di molto interessante. Al massimo, rimarrebbe l'opzione di due vertici bassi, abbassando Amrabat all'altezza di Torreira. Se sono semplici fantasie o possibilità concrete, ce lo dirà il tempo... e mister Italiano.
È stato riscoperto, o forse soltanto scoperto, quello spirito aggressivo a centrocampo di cui la Fiorentina ha tanto bisogno. La partita della svolta è stata senza dubbio la vittoria a La Spezia, con gol decisivo all'89° proprio del numero 34. Da quella sera di riscatto, Amrabat avrà molto più spazio, vuoi per i progressi premiati, vuoi per i problemini fisici che ogni tanto accompagnano Torreira. Una dote notevole e che, francamente, non sembrava assolutamente nelle sue corde fino a pochi mesi prima, è la gestione della palla, anche con discreta scioltezza. È lì che si vede il grande lavoro fatto su di lui; in questo modo, anche l'interpretazione del regista da vertice basso è promossa.
Il classe '96 è diventato un giocatore di assoluta rilevanza nella rosa viola. E pensare che, fino a gennaio, la vendita era praticamente cosa certa. Anche se neppure oggi è un'opzione da escludere del tutto. Come già detto, il giocatore è importante, ma con l'eventuale (molto probabile) riscatto di Torreira, si troverebbe comunque a fare la seconda linea. Il prezzo del suo cartellino è interessante e, con due valutazioni del caso, potrebbe far gola, istintivamente.
È il classico concetto di “riserva di lusso”. In una rosa competitiva e navigata nei piazzamenti europei, l'alternanza tra l'uruguaiano e il marocchino sarebbe perfetta. La Fiorentina deve ancora fare qualche passo in più per raggiungere quei livelli; infatti, ad oggi, questa è la “coppia” che vale di più. Non è per forza un segnale negativo, anzi, è interpretabile come uno dei primi mattoni per costruire la Viola del futuro, con giocatori sempre più di qualità. Nella situazione attuale, resta il dubbio che questo Amrabat sia un po' sprecato.
È possibile cambiare questa situazione? Da tempo Firenze si interroga su un eventuale centrocampo con Amrabat e Torreira, entrambi titolari. Viste le alternative dal valore tecnico ed economico minore, un incastro del genere incuriosirebbe senza dubbio. Il marocchino, tra l'altro, nasce mezzala in un centrocampo a due: un'interessante chiave tattica sarebbe affidargli i compiti oggi in mano a Duncan. Mancherebbero certamente un po' di progressione e un aiuto alla fase offensiva, ma se il suo piglio nella fisicità e i suoi piedi sempre più educati venissero conciliati da caratteristiche opposte per completare il reparto, potrebbe uscire fuori qualcosa di molto interessante. Al massimo, rimarrebbe l'opzione di due vertici bassi, abbassando Amrabat all'altezza di Torreira. Se sono semplici fantasie o possibilità concrete, ce lo dirà il tempo... e mister Italiano.
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