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La situazione in viola dell’attaccante Lucas Beltran è cambiata nel giro di poche settimane. Da essere riserva a diventare titolare il passo è stato brevissimo, e la sua qualità nel giocare a supporto della punta è emersa in modo dirompente in più occasioni. Non che ci fossero dubbi, ma aver avvicinato, in mancanza di Gudmundsson, l’ex River Plate al centravanti sta dando i suoi frutti. 

L’escalation di Beltran

Beltran nelle gare contro Lecce, Roma e Verona ha mostrato una grande intesa con Kean, dialogando con lui sia da seconda punta che da trequartista. In quest’ultimo caso le qualità per giocare in quel ruolo, intraviste la scorsa stagione dall’ex tecnico viola Vincenzo Italiano stanno spiccando sempre di più. Il processo di crescita del giocatore con la maglia numero 9 sta proseguendo sulla scia di un’intesa sempre più forte con i nuovi compagni di squadra, e di una serie di intuizioni e di movimenti con il pallone che lo rendono forse unico tra gli elementi della rosa. 

Pedina irremovibile

L’allenatore della Fiorentina Raffaele Palladino ha affinato le qualità tecniche di Beltran, ed è difficile che se ne possa privare una volta che Gudmundsson tornerà a disposizione. Per le dinamiche d’attacco si è rivelata una pedina essenziale, e ‘fermarlo’ ora sarebbe un errore da non commettere. Senza contare che Beltran ha ancora tanto da dover dimostrare: può segnare in tutti modi ed essere decisivo con una giocata, serve soltanto metterlo in campo come sta facendo adesso Palladino. L’investimento che la Fiorentina ha fatto per lui era proiettato al futuro, e la sua importanza negli schemi tattici viola finalmente adesso è sotto gli occhi di tutti. E pensare che fino a circa un mese fa si erano susseguite delle voci di mercato su di lui per gennaio, alcune delle quali riferite addirittura a un suo ritorno in Argentina. Ipotesi queste, che al momento, diventano sempre più remote e difficili da realizzarsi. 


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