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Thiago Silva alla Fiorentina, alla fine, non si è fatta per una questione di soldi. Troppi, quelli chiesti dal giocatore brasiliano in fatto di stipendio. Fortuna per lui che abbia trovato qualcuno, in questo caso il Chelsea, disposto ad accontentarlo. Certo la Premier League è un mondo a parte dove il denaro sembra non avere importanza, viste le cifre che ogni anno le squadre investono. Ma in Italia, e in questo caso per la Fiorentina, non è così. Come poter biasimare Rocco Commisso quando, dall'America, avrà convenuto con Barone e Pradè che 10 milioni a un giocatore di 35 anni non si potevano proprio dare? "I soldi non sono un problema" disse il presidente un anno fa, ma non vanno nemmeno sprecati. Chiedere cifre astronomiche nonostante la carta d'identità sembra diventata un'abitudine, vedi anche Ibrahimovic con il Milan. Ma ciò non significa che a passare dalla parte del torto siano quelle squadre che, come la Fiorentina, hanno la schiettezza di dire di no. Ingaggiare Thiago Silva a certe cifre avrebbe sicuramente comportato delle ripercussioni sull'intero budget della società viola, e di conseguenza anche sul mercato. Ne sarebbe valsa la pena? Probabilmente no, e smaltita la delusione del sogno infranto si può senz'altro dire che la scelta di Commiso, Barone e Pradè stavolta sia stata quella giusta.

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