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Astori in primo piano. Foto: S.D.C./Fiorentinanews.com
Astori in primo piano. Foto: S.D.C./Fiorentinanews.com

Sono state depositate dalla corte d'appello le motivazioni della conferma della condanna in secondo grado a un anno per il professor Giorgio Galanti per il decesso del capitano della Fiorentina Davide Astori nel 2018. Per i giudici della corte d’appello di Firenze davanti a un “sospetto clinico motivato”, il professore agì “in netto contrasto con le linee guida dello specifico settore e con le buone pratiche clinico assistenziali”.

Il braccio di ferro giudiziario, però,  andrà avanti: il legale del medico, l’avvocato Sigfrido Fenyes, sta infatti già lavorando al ricorso in Cassazione. Queste le sue parole: “Riteniamo che la sentenza non sia condivisibile in quanto contravviene alle regole dell’accertamento del nesso di causa indicate dalla stessa Corte di Cassazione”. 

Intanto però sono due le pronunce che addebitano a Galanti la responsabilità dei mancati accertamenti sul cuore del capitano della Fiorentina: quando durante le visite per l’idoneità agonistica del luglio del 2016 e del 2017 emersero alcune asistolie e non furono fatti accertamenti in merito. Tutti respinti nell’ultimo giudizio i motivi d’appello della difesa, compresa la richiesta della concessione delle attenuanti generiche e il prestigio di cui gode nel suo campo. Questo perché, sempre secondo i giudici, è ritenuta una “colpa grave tenuto conto del bene-vita in gioco”, quella del professore, che si è “discostato ingiustificatamente dalle raccomandazioni delle linee guida vigenti e delle buone pratiche cliniche”.


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