Migliorare si può e la Fiorentina lo farà. L'ottimismo che trapela dai dirigenti e l'energia di Italiano, uno che è rimasto a Firenze non per diletto
Migliorare. Questa Fiorentina lo farà, lo si avverte dall’ottimismo che trapela dai dirigenti, lo si avverte dalle parole di Barone ("Dopo due finali vogliamo vincere qualcosa"). Ma anche dall’energia di Italiano rimasto a Firenze non per diletto, ma per togliersi vere soddisfazioni.
E poi dal mercato che è appena cominciato. Parisi, Arthur, magari Dia. Nomi importanti per mettere più qualità e ambizione in questa squadra. Senza dimenticare chi c’è già. Perché la Fiorentina ha calciatori di valore, che con Italiano possono rendere ancora di più.
E poi le cessioni, che possono portare cifre importanti da reinvestire. Terzic, Amrabat, Igor, per adesso. Con Sottil che si potrebbe aggiungere alla lista assieme a Cabral se arriveranno offerte ritenute all’altezza. Cosa che accadrà da quello che sappiamo nei prossimi giorni.
La Fiorentina non ha fretta, sa bene che in questo mercato si può arrivare primi per determinati obiettivi e con i soldi in mano. Come accaduto con Parisi, alla faccia di chi diceva che con l’Empoli era impossibile fare affari. E poi c’è il portiere. Che serve, figuriamoci. Ma serve forte per non rimanere con Terracciano e con un giovane da far crescere. Ma è più importante l’attaccante, più importante chi segna in questo momento. Sono i gol che mancano a questa Fiorentina. Poi se arriverà anche un numero uno per chiudere la porta con la doppia mandata meglio ancora.
I primi movimenti sembrano ottimi, compreso quello della conferma di un tecnico che può essere davvero il valore aggiunto della prossima stagione. Ancora un mese e mezzo di mercato, il bello deve ancora arrivare. Tra un mese comincia il campionato.
Capitolo Viola Park. E’ stato fatto qualcosa di grandioso. Però la scelta di cominciare il ritiro li, nonostante i ritardi, è della Fiorentina, non nostra. E ancora una volta a pagare il fatto di non esserci sono i tifosi. E i giornalisti, ma di quelli ormai importa poco un po’ a tutti.