Nel calcio esistono le categorie. Da sempre. E sulla carta tra Fiorentina e The New Saints di categorie di differenza ce ne sono più di un paio, senza esagerare. Negli ultimi tempi a Firenze, ma non solo, si è spesso parlato di valore della rosa, monte ingaggi, cifre e soldi, il più delle volte per confrontare la squadra viola con le avversarie più forti in Italia. 

Una differenza abissale… Sulla carta

Talvolta però, soprattutto nella competizione europea nella quale la Fiorentina si è attestata assidua partecipatrice negli ultimi anni, vale la pena analizzare questi dati anche quando la squadra viola è nettamente più forte degli avversari. Che i “Nuovi Santi” gallesi fossero nettamente inferiori (lo ripetiamo, sulla carta) della squadra di Palladino, era cosa risaputa. Basta dare un occhio al valore complessivo della rosa per capire il dislivello che presentava la sfida di ieri: 2,74 milioni la rosa dei gallesi, 265,7 milioni la rosa della Fiorentina. Si potrebbe prendere anche il dato sul monte ingaggi, ma a poco servirebbe vista già l'enorme differenza di valori. 

I precedenti

Una differenza che in questa Conference League si era già notata contro il Puskas Akademia, che poteva contare su una rosa del valore complessivo di 10,5 milioni e che, per una manciata di rigori, non elimina clamorosamente la Fiorentina dal torneo ai play-off. Per finire il giro delle rose e dei confronti. Vi ricordate del Cukaricki abbattuto 6-0 lo scorso anno al Franchi? Valore rosa complessivo 30 milioni (lo scorso anno).

E il campo cosa ha detto?

Ogni partita però, si sa, ha una storia a sé e una- due gare no possono capitare anche con squadre inferiori che si chiudono dietro sperando nel miracolo. Quello che ha detto ancora una volta il campo, però, per la Fiorentina è ben diverso. Palladino ha provato chi ha giocato meno, inserendo dal primo minuto una formazione inedita. Risultato? Per un'ora di partita si è visto poco e nulla. Nonostante l'immenso possesso palla, pochissimi i tiri in porta e le occasioni. Davanti tanta confusione e poche idee. 

Ikoné, Sottil e il dubbio di una causa quasi persa

Nel primo tempo la squadra ha fatto quello che avevo chiesto, portando spesso gli esterni all'uno contro uno. Magari abbiamo sbagliato l'ultima scelta in diverse azioni". Parola di Palladino. Tra il dire e il fare, però… Se qualche segnale importante doveva arrivare dagli esterni viola, Ikoné e Sottil, meglio lasciar stare. Per il francese le occasioni ci sono state, ma praticamente tutte buttate via con in maniera disarmante. Per Sottil, nemmeno quelle. E pensare, ricordiamo, che di fronte c'erano i The New Saints. Dopo l'ennesimo errore qualcuno dalla tribuna ha urlato: “Dovrebbero pagare noi per vedervi in campo”. E dopo il primo tempo della coppia di esterni, il riassunto si può dire essere piuttosto realistico. E viene il dubbio che la causa con loro inizi ad essere persa. 

La differenza tra titolari e riserve c'è. E non è poca

La differenza tra titolari e riserve è tanta e sempre di più. Al di là del duo sopra menzionato, la panchina a Kayode e Parisi non sembra giovare a nessuno dei due. Davanti a loro, però, ci sono Dodˆo e Gosens… Difficile togliergli il posto. La continuità serve a entrambi, ma trovarla quest'anno sarà dura. Molto dura. Beltran lotta, ma a vuoto. Kouamé il solito Kouamé e via dicendo…

Son servite le punte di diamante

Sono servite le tre punte di diamante per abbattere la difesa dei Nuovi Santi gallesi: Dodo, Gudmundsson e Kean. Non che dopo il loro ingresso si sia vista una Fiorentina stellare, ma almeno consapevole dei propri mezzi e del divario tecnico in campo tra le squadre. 

Ora c'è il Milan, ma servirà tanto cuore

Vince ma non convince. Di nuovo. I tre punti ieri sera erano una mission impossible al contrario, impossibile appunto da fallire. Adesso si torna al campionato e al Franchi arriva il Milan. Pochi giorni per ricaricare le batterie e riordinare le idee. Poi di nuovo la sosta. Contro i rossoneri un limbo che divide la Fiorentina da una pausa che servirà di nuovo per lavorare, tanto, su meccanismi e schemi di gioco, per cambiare in primis marcia. La sensazione è che domenica servirà una prova di cuore e carattere. Il gioco a Firenze stenta ancora a decollare.

 

 

     

 


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