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E' giusto essere soddisfatti per la prova di ieri Josè Maria Callejon? La domanda può sembrare strana ma dalla risposta si può capire tanto o tutto di ciò a cui vuole ambire la Fiorentina. Lo spagnolo di fatto è stato una pesca sbagliata, del tutto sopravvalutato dal punto di vista dell'ingaggio e fin qui quasi irritante, soprattutto se messo a paragone con il giocatore che era a Napoli (e il fastidio che dava nelle partite contro la squadra viola). Sabato Callejon ha dato se non altro segni di vita e questo è innegabile, dato che l'assist a Vlahovic l'ha fatto lui. Ma si è visto anche il solito giocatore lento, senza spunto e tutt'altro che offensivo.

Di fatto la funzionalità dell'ex napoletano si concretizza in coppia con Odriozola, quando il basco si sovrappone e allora, sempre che il passaggio non arrivi in ritardo (come avvenuto ieri nel primo tempo), assistiamo all'apoteosi dell'"intelligenza calcistica", ovvero il suggerimento per il terzino e il mantenimento della posizione, ad evitare ripartenze avversarie. Chi lo faceva bene era Jorgensen ma tutti ricordano cosa dava poi il danese nella zona calda, in termini di gol e assist. Che è un po' ciò che dava Callejon, ma purtroppo quello di ieri (l'altro), non più quello di oggi.

Alla Fiorentina mancano i gol, naturalmente dai suoi esterni perché al centro c'è il bomber della Serie A. Fin qui il classe '87 ha dato un contributo al limite dell'inesistente, tale da renderlo non più che un'onesta alternativa e non il titolare inamovibile che è diventato. Dunque la domanda torna quella iniziale: è giusto farsi prendere dall'eccitazione per il minimo sindacale messo in campo stavolta da Callejon? Una domanda retorica naturalmente, se di club ambizioso si vuole parlare.


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