Bolognese: "La legislazione italiana è tra le più restrittive per la salute degli atleti, ma c'è l'imprevedibilità. Con un arresto cardiaco con fibrillazione ventricolare e torsione di punta..."
Il dottor Leonardo Bolognese, direttore di Cardiologia all’ospedale San Donato di Arezzo, ha parlato al Corriere Fiorentino di malori in ambito sportivo, intervenendo anche sulla situazione che ha riguardato Edoardo Bove: “Va premesso che la legislazione italiana è tra le più restrittive d’Europa, ancora di più rispetto agli Stati Uniti, per la concessione dell’idoneità sportiva. Qui gli atleti sono molto più tutelati che altrove. Ma c’è comunque un elemento di imprevedibilità anche di fronte agli esami svolti nel modo più coscienzioso, di solito riguardano alterazioni di tipo elettrico”.
E ancora: “Con la pandemia da Covid abbiamo assistito a un rilevante aumento dei casi di miocarditi, ovvero processi infiammatori cardiaci. Spesso una miocardite lascia un’area di tessuto fibroso che sostituisce il muscolo. Questa presenza può generare circuiti elettrici anomali, che talvolta possono essere una minaccia per la vita. Per questo uno sportivo che ha avuto una miocardite dovrebbe essere sottoposto inderogabilmente a una risonanza magnetica frequente per fare una precisa caratterizzazione tissutale. Un livello di potassio molto basso, così come un livello molto alto, può essere responsabile di aritmie. Perché il potassio è fondamentale per la stabilizzazione della membrana del cuore. Di solito nel giovane sportivo non c’è una causa organica e questa condizione è causata da un’intensa disidratazione. Quando invece il problema si ripete nel tempo, significa che ci può essere un problema organico, una patologia endocrina che provoca un’alterazione degli elettroliti e quindi anche del potassio”.
E sul possibile impianto di un defibrillatore sottocutaneo: “Si inserisce dietro lo sterno, non è quindi un impianto provvisorio, e interviene automaticamente in caso di aritmia. Di fronte a un arresto cardiaco con fibrillazione ventricolare e torsione di punta, non è necessario attendere il risultato dei test genetici, che richiedono settimane, lo si può installare subito. Ma nel caso in cui si pensi di essere di fronte a una situazione transitoria o, per qualche altra ragione, si ritiene di dover attendere maggiori approfondimenti, esiste il «Life Vest», un defibrillatore montato su un corsetto esterno che può essere indossato provvisoriamente”.