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Se è vero che l'inizio di campionato della Fiorentina è stato difficile, questo vale per tutti i giocatori e di conseguenza anche per Bartlomiej Dragowski. Il portiere polacco, scelto dal club viola come titolare della prima stagione dell'era Commisso, non è partito con il piede giusto: l'errore sul pareggio di Mertens contro il Napoli ha fatto subito discutere. E sono iniziate le prime critiche, con qualche tifoso che ha cominciato a rimpiangere Lafont. Un po' presto, non trovate?

Calma e gesso, la stagione del Drago potrà essere giudicata solo alla fine. Perché cinque partite sono un campione troppo ridotto per un giocatore di movimento, figurarsi per un portiere. Come scriviamo ormai da tempo, l'ex Jagellonia ha bisogno di tempo per crescere, sbagliare e dimostrare di essere un portiere da Fiorentina.

Qualche piccolo segnale è arrivato anche nell'ultima partita contro la Sampdoria: la sua parata su Caprari, all'alba della partita, ha impedito ai viola di iniziare la partita con il piede sbagliato. Una sola parata in tutta la partita, ma decisiva. Gli altri tentativi blucerchiati sono arrivati con il sinistro di Rigoni che ha colpito la traversa e con la rete di Bonazzoli, sulla quale Dragowski davvero poco poteva fare.

I difetti ci sono e ci vorrà tempo e pazienza per risolverli: il gioco con i piedi, innanzitutto. Ma anche nelle uscite alte Dragowski può e deve migliorare. Un salto di qualità che non potrà che arrivare con il duro lavoro quotidiano, sotto gli occhi di Rosalen Lopez. Perché il Drago sente che questa è l'occasione della sua carriera e non vuole certamente farsela scappare.


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