Da metronomo del centrocampo a dimenticato della panchina. Col secondo Italiano il campo non è mai stato così lontano per Duncan
Se andate a rivedere le prestazioni di Alfred Duncan nella passata stagione, vi accorgerete di più di qualche comparsata utile in qua e là. Il centrocampista ghanese, per il primo Italiano, era una vera e propria risorsa, tanto da essere impiegato per ben 37 gare. Gli infortuni plurimi di Castrovilli e Bonaventura e l’ancor poca fiducia in Amrabat avevano concesso all’ex Sassuolo uno spazio da quasi-protagonista.
Il tutto suggellato con la rete del vantaggio contro la Juventus, all’ultima giornata, che aveva significato la conquista dell’Europa. Ma non solo gol decisivi. Del Duncan formato 2021/22 si ricordano anche prestazioni superlative, come quella con l’Inter al Franchi in cui aveva messo a tacere l’ottimo Barella. Così tanto da vederlo utilizzato anche quando le mezzali più tecniche avevano ritrovato la condizione. Insomma, il Duncan della passata stagione era l’esatto opposto di quello attuale.
Se le apparizioni stagionali toccano quota 16, i minuti giocati non arrivano a 7 gare piene. Partito titolare solo un paio di volte, nell’ultimo periodo sembra quasi che Italiano si stia dimenticando di averlo a disposizione. Anche a partita in corso. Ultimamente, infatti, viene chiamato in campo giusto per i minuti finali, spesso quando c’è da gestire un vantaggio. Va detto che la concorrenza che si ritrova è più che folta, dato che Mandragora, Castrovilli, Bonaventura e Barak gli sono avanti nelle gerarchie. Ma nonostante le partenze di Maleh e Zurkowski, la sua situazione non è affatto migliorata.
È apparso evidente che per ritrovare la sua miglior Fiorentina Italiano abbia privilegiato la tecnica, quella che nelle ultime settimane gli ha fatto ritrovare punti e gioco. Difficile allora pensare che Duncan possa andare incontro ad un più consistente impiego da qui alla fine. Più probabile che continui a dare manforte alla squadra dalla panchina. E, nelle rare occasioni in cui gli capita, anche dal campo, ma sempre per comparsate che non possono andare oltre l’s.v..