Longhi a FN: "La Fiorentina dovrebbe sfruttare di più le palle inattive. Obiettivo Europa League per la squadra viola. Palladino non è il nuovo Guardiola ma..."

Continua il campionato dai due volti della Fiorentina ed ancora una volta, a seguito della deludente prestazione dei gigliati contro il Parma, si torna a parlare della difficoltà che la squadra di Palladino incontra ogni volta che si trova ad affrontare formazioni meno blasonate. Per analizzare il momento viola Fiorentinanews.com ha contattato in esclusiva il noto giornalista Bruno Longhi.
Lei come si spiega i continui alti e bassi della Fiorentina in questa stagione?
“Tutti hanno avuto degli inciampi, basta guardare l’Inter la scorsa settimana proprio contro il Parma. In questo campionato non c’è una squadra in grado di offrire continuità. Non è un problema della Fiorentina, ma di tutte”.
La Fiorentina disputa partite incredibili contro le big seguite poi da prestazioni scialbe contro squadre meno blasonate, lei si è dato una spiegazione a questo?
“Oggi non esistono più squadre deboli e disorganizzate, anche le formazioni che sulla carta potrebbero sembrare meno forti sono organizzate, ti hanno studiato tutta la settimana e mettono in atto alchimie tattiche per non permetterti di giocare la tua partita. La Fiorentina è una squadra che deve avere spazi per esprimere il suo gioco e se riesci a chiudere questi e rallenti il gioco possono uscire fuori partite come quella di domenica contro il Parma. Se ad uno come Kean riesci a non dargli spazio sulla corsa hai bloccato l’offensiva di un’intera formazione come la Fiorentina”.
Cosa serve a questa Fiorentina per riuscire ad esprimersi al meglio contro formazioni meno blasonate?
“Dovrebbe, la squadra gigliata, sfruttare di più le palle inattive, in questo l’Inter è la squadra migliore, grazie alle palle inattive è riuscita a portarsi a casa molte partite complicate”.
Come giudica fino a questo momento il campionato gigliato?
“Se si pensa che la Fiorentina è ancora davanti al Milan in classifica non può che essere un’annata positiva. Sia chiaro la Fiorentina è un’ottima squadra ma non certo da primi tre posti in classifica. So bene che a Firenze si vive il calcio in maniera viscerale ma non si può neppure ad ogni sconfitta o pareggio criticare una squadra che comunque sta facendo un ottimo campionato”.
Secondo lei qual è l'obiettivo reale della Fiorentina quest’anno?
“Fossi in Palladino punterei tutto sull’Europa League senza farsi distrarre dalla possibilità, matematica, di una posizione in classifica valida per un posto in Champions”
Palladino la convince? Che opinione ha sul suo operato in viola?
“Quando ha fatto il filotto, delle otto vittorie consecutive, per tutti era già diventato il nuovo Guardiola poi ai primi momenti di difficoltà il primo ad essere criticato è stato lui, credo che anche noi giornalisti si debba essere più obiettivi nelle valutazioni. Palladino è un ottimo allenatore, quando dalla primavera del Monza venne messo alla guida della prima squadra ero un po' titubante, poi, parlando con i dirigenti mi venne più volte confermata la sua bravura. Reputo che la sua annata in viola abbia confermato le ottime qualità che ha ed anche il fatto che sia un allenatore giovane che può solo migliorare”.