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Rocco Commisso Presidente Fiorentina

Ed eccoci al punto vero della questione, il lato sportivo, spesso e volentieri valutato in seconda istanza rispetto a infrastrutture e bilanci, da sempre la passione del Presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, così a La Gazzetta dello Sport:

“Abbiamo disputato due finali europee di Conference consecutive e una di Coppa Italia. Dispiace non averle vinte ma tre finali in cinque anni sono un grande risultato. In campionato speravamo di fare ancora meglio e ci siamo assestati intorno al settimo-ottavo posto. Possiamo e vogliamo salire altre posizioni. Ma se mettiamo insieme i risultati sportivi, gli investimenti e la costruzione di un centro sportivo che tutti ammirano, credo che il bilancio complessivo sia senz'altro positivo”.

‘Alcune cessioni sono state vissute come tragedie ma il tempo ci ha dato ragione’

“Tifosi non sempre contenti? Il tifoso in generale, di qualsiasi squadra, vive tutto con estrema passione, fatica a volte ad avere una visione di insieme, a valutare con lucidità e serenità un ciclo nella sua ampiezza. Vive il giorno per giorno, se già non vince una partita è un dramma. Anche negli anni scorsi la cessione di alcuni giocatori, che volevano andare via, è stata vissuta come una tragedia e invece il tempo ci ha dato ragione”.

“Se invidio i club che vincono? No, perché certe vittorie sono arrivate grazie a situazioni debitorie assurde che hanno portato i club quasi alla bancarotta e poi nelle mani di Fondi per la mancata restituzione dei prestiti. E io mi chiedo ancora se chi ha vinto in certi anni poteva essere iscritto al campionato… Stavo per comprare il Milan e poi è finito a Mister Li e sapete com'è finita. E Zhang? Non si sa più dov'è… Anche lui costretto a lasciare l'Inter, indebitata col Fondo Oaktree. Poi c'è il caso Juve: da Ronaldo in poi Exor in cinque anni ha dovuto mettere 900 milioni per sistemare i bilanci, nonostante i ricavi annuali superiori a 450, più del triplo della Fiorentina”.

‘Milan e Inter continuano a spendere nonostante i debiti’

"Fiducia nel cambiamento? La fiducia c'è sempre ma non ho visto miglioramenti nel rispetto delle regole. La Juventus ha subito una penalizzazione ma Milan e Inter hanno continuato a spendere nonostante centinaia di milioni di debiti e non sono mai state penalizzate. Volevano salvare i bilanci con i soldi della Superlega ma per fortuna quel progetto è fallito. Questo immobilismo è una malattia italiana. Dobbiamo mettere il calcio in protezione, facendo rispettare le regole e percorrendo nuove strade ma in Italia non si riesce mai a farlo".

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