Mina, un volo intercontinentale per non andare neanche in panchina e un ballottaggio in cui (teoricamente) si gioca il posto
Non che le aspettative su un ragazzo da 20 partite in 2 anni fossero altissime ma i primi mesi di Yerry Mina hanno confermato quanto il colombiano fosse tutto fuorché ciò che serviva alla Fiorentina. Cioè un ragazzo pronto subito e magari di prospettiva, che sostituisse l'onerosa partenza di Igor.
Fin qui il centralone classe '94 ha giocato incredibilmente più da attaccante che da difensore e Italiano si è arrangiato con 3 centrali, più il giovane Comuzzo. A tutto ciò si è aggiunto anche il geniale ct della Colombia, Nestor Lorenzo, che dopo aver convocato e fatto giocare (e stirare) Mina a settembre, nonostante gli zero minuti stagionali, ha pensato bene di chiamarlo anche per la tranche di gare di novembre. Salvo poi non portarselo neanche in panchina per la prima sfida con il Brasile. Risultato: la gestione fisica del difensore affidata alla provvidenza e un viaggio intercontinentale che lo riporterà a Firenze solo a ridosso della gara con il Milan.
E dire che con la squalifica di Ranieri e l'altrettanto lunga trasferta di Quarta, a San Siro poteva (o potrebbe) avere concrete chance di giocare.