Tra qualità indubbie e una leadership che scarseggia, Gudmundsson non ha ancora convinto al 100%

Il 16 agosto la Fiorentina ufficializzava l’acquisto di Albert Gudmundsson dopo una trattativa estenuante con il Genoa. L’islandese arrivava a Firenze acclamato da una piazza che già lo aveva eretto a idolo. I tifosi però avevano fatto i conti senza l’oste e per vedere l’ex rossoblù in forma avrebbero dovuto aspettare la fine del girone d’andata.
I numeri dell'attaccante viola
L’islandese, una volta tornato dagli infortuni e ritrovata la condizione atletica, è diventato un titolarissimo della squadra viola. E proprio come la squadra di Palladino non ha mai trovato la costanza di rendimento, alternando prestazioni da fuoriclasse a partite in cui non è riuscito ad incidere. I numeri, 8 gol e 2 assist in 27 partite giocate, non sono affatto male, soprattutto se si considerano le difficoltà dell’ala viola ad inizio stagione, ma saranno sufficienti a convincere la società a pagare l’alto riscatto?
La leadership mancante
Anche volendo escludere le variabili legate alla sua arcinota vicenda giudiziaria (che purtroppo la società non potrà eliminare dai suoi ragionamenti), Gudmundsson non sembra aver convinto al 100% l’ambiente viola, soprattutto alla luce del suo eventuale costo complessivo (24 milioni in totale, dei quali diciassette ancora da versare al Genoa qualora la Fiorentina decidesse di riscattarlo). Nonostante il rendimento altalenante, le qualità dell’islandese sono fuori discussione, ciò che davvero manca al giocatore, e che ne giustificherebbe il pesante investimento, è la capacità di prendersi la squadra sulle spalle e diventarne il vero trascinatore; figura nella quale, almeno fino a questo momento, Gudmundsson non è riuscito a immedesimarsi.