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Il portiere Oliver Christensen. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com
Il portiere Oliver Christensen. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Il dilemma portiere in casa Fiorentina anche in questa stagione è durato forse due partite. Il nuovo arrivato Oliver Christensen, fresco di pesante retrocessione con l’Herta Berlino, non è riuscito a scalzare Pietro Terracciano dal ruolo di titolare, ma di fatto ha preso il posto in rosa di Michele Cerofolini. Il danese, classe ’99, non è un novellino, ma a Firenze ricopre insindacabilmente il ruolo di ‘dodici’ e a dimostrarlo lo sono prestazioni e presenze.

Anche l’alternanza è stata limitata, complice un infortunio patito nel riscaldamento dal portiere scandinavo prima della partita col Ferencvaros e le scelte di mister Italiano, che col Cukaricki al Franchi ha riproposto Terracciano tra i pali. Due le presenze di Christensen in Serie A, contro Inter e Lecce, con più ombre che luci, benchè nella prova contro l’Inter il resto della squadra sia stato tutt’altro che d’aiuto al giocatore nato a Kerteminde.

Le avvisaglie c’erano state tutte, dalle dichiarazioni convinte e serene dell’agente di Terracciano, Pastorello: “Non abbiamo alcun sentore di cambiamento e crediamo che Pietro sarà il portiere anche dell'anno prossimo della Fiorentina”. Parole chiare che evidenziavano già molta tranquillità in merito alle gerarchie. Non solo, tuttavia. Poco più di un anno fa Terracciano ha rinnovato il proprio contratto fino al 2025 (anno in cui compirà 35 anni), con uno stipendio che arriva quasi a toccare il milione di euro. Pensabile che la Fiorentina possa pagare così tanto una riserva in porta, per lo più ultratrentenne? Assolutamente no. E le dinamiche ne sono la diretta conseguenza.

Nel frattempo si è scelto di mandare in prestito Michele Cerofolini, che però il campo a Frosinone non lo vede quasi mai, chiuso da un estremo difensore talentuoso come Turati. La Fiorentina con questa mossa ha perso uno dei pochissimi calciatori over 21 cresciuti nel vivaio, e ha scelto poi di trattenere Dalle Mura anche per questa ragione, per motivi di liste. Christensen però arranca, evidenzia incertezza sia tra i pali che nelle uscite, nonostante l’altezza, mentre alla Fiorentina servirebbe tutt’altra sostanza tra i pali. Le prossime gare di coppa saranno pesanti e decisive, tra Parma, Genk e la trasferta di Budapest col Ferencvaros. Siamo sicuri che sarà sempre alternanza?

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