Da superstar a super atteso: ma la missione di Ribery non è finita qui
Atteso in estate, atteso d’autunno e atteso a primavera: per il momento Franck Ribery ha vissuto una stagione più da spettatore che da protagonista in campo. Era ad un passo ormai dal rientro definitivo dopo il problema alla caviglia di fine novembre ma lo stop imposto dal Coronavirus ha rinviato il suo ritorno sul campo. Il francese ha deliziato i tifosi viola nei primi due mesi di stagione, con 11 presenze e 2 splendidi gol, con Atalanta e Milan. Oltre alla sua classica leadership e ad una bella serie di giocate illuminanti. A partire dalla prima da titolare, proprio contro la Juventus e poi fino all’assist del 27 ottobre, per il gol di Chiesa alla Lazio.
Una data spartiacque: nel dopo gara infatti, Ribery perse la testa spintonando Guida e guadagnandosi 3 giornate di squalifica. Il tempo di rientrare per assistere a due bruttissimi 0-1 contro Verona e Lecce e proprio contro i salentini arrivò la seconda batosta stagionale, con l’intervento impunito di Tachtsidis a compromettere la salute della sua caviglia. Da quel maledetto 24 novembre, Ribery non l’abbiamo più visto, se non in veste ultras negli skybox del “Franchi”. Toccherà aspettare il rientro dall’emergenza Covid per tornare a gustarselo, a quel punto bello ristabilito. La sua missione a Firenze doveva essere quasi a metà: la sensazione invece è che il meglio debba ancora venire.