L’uomo delle Coppe e la capacità unica di togliere le castagne dal fuoco. L’importanza ‘in retroscena’ di Barak
Nella poco esaltante vittoria di misura della Fiorentina contro la Sampdoria, che garantisce l’accesso ai quarti di finale di Coppa Italia, la nota più positiva è senza alcun dubbio l’unica rete del match, realizzata da Antonin Barak. Un gol ‘sporco’, nato da un rimpallo, ma un gesto tecnico di rara potenza e precisione, soprattutto se si considera solo la rosa viola. Con questa marcatura, adesso fanno cinque gol in stagione per il ceco, che si traveste da uomo delle coppe: una sola rete in Serie A, ma tre in Conference League e l’unico gol della Fiorentina in Coppa Italia.
In ballo c’è un diritto di riscatto, fissato a 10 milioni di €, e ad oggi è difficile esporsi definitivamente sulla questione. L’unica cosa certa è che i prossimi sei mesi saranno decisivi. C’è da dire che Barak sta facendo del suo meglio, pur agendo (tra molte virgolette) da dietro le quinte. Oltre a essere il secondo miglior marcatore stagionale della Fiorentina (condividendo il numero di reti segnate con Gonzalez e Cabral), si è spesso assunto la responsabilità di prendersi la Viola sulle spalle in situazioni difficili. Vengono in mente il gol contro l’RFS, dove il ceco sblocca una partita surreale, ma anche il momentaneo pareggio a San Siro contro il Milan e proprio la rete di ieri.
Nonostante un rendimento altalenante, l’importanza di Barak in questa Fiorentina non può essere giudicata dal minutaggio. Il numero 72 è un jolly che deve essere forzatamente alternato (perché Bonaventura è praticamente imprescindibile), ma risulta tremendamente utile quando i gol non arrivano. Anche a livello tecnico, il ceco è ben sopra la media dell’intero collettivo. La seconda parte della stagione è un esame anche per Barak, forse tra i più importanti perché ne vale il riscatto, ma stando alla situazione attuale, la Fiorentina ne ha enorme bisogno.
In ballo c’è un diritto di riscatto, fissato a 10 milioni di €, e ad oggi è difficile esporsi definitivamente sulla questione. L’unica cosa certa è che i prossimi sei mesi saranno decisivi. C’è da dire che Barak sta facendo del suo meglio, pur agendo (tra molte virgolette) da dietro le quinte. Oltre a essere il secondo miglior marcatore stagionale della Fiorentina (condividendo il numero di reti segnate con Gonzalez e Cabral), si è spesso assunto la responsabilità di prendersi la Viola sulle spalle in situazioni difficili. Vengono in mente il gol contro l’RFS, dove il ceco sblocca una partita surreale, ma anche il momentaneo pareggio a San Siro contro il Milan e proprio la rete di ieri.
Nonostante un rendimento altalenante, l’importanza di Barak in questa Fiorentina non può essere giudicata dal minutaggio. Il numero 72 è un jolly che deve essere forzatamente alternato (perché Bonaventura è praticamente imprescindibile), ma risulta tremendamente utile quando i gol non arrivano. Anche a livello tecnico, il ceco è ben sopra la media dell’intero collettivo. La seconda parte della stagione è un esame anche per Barak, forse tra i più importanti perché ne vale il riscatto, ma stando alla situazione attuale, la Fiorentina ne ha enorme bisogno.
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