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Con la rete al Bologna, Lucas Torreira è salito a quota 3 in campionato, a una sola lunghezza dal suo record italiano di gol segnati con la Sampdoria (4). La caratteristica principale del mediano uruguayo non è sicuramente la propensione al gol, anche se pure Sassuolo e Genoa ne sanno qualcosa. Il crescendo della sua stagione è ammirevole tanto da portare quasi a fare una distinzione tra una Fiorentina con Torreira e una senza, che -fortunatamente- si è vista solo rarissime volte.

Arrivato in estate alla coorte di Daniele Pradè che lo corteggiava da anni, l’impatto di Torreira sulla squadra, ma soprattutto sul gioco di mister Italiano si è fatto decisamente sentire. La capacità con la quale riesce ad eludere gli avversari, far girare il pallone e anche far ripartire i compagni in velocità sono doti che l’ex Arsenal ha nel suo DNA. Non solo in campo, ma anche sui social Lucas è un concentrato di garra e carica per i tifosi viola. La passione che ci sta mettendo da quando è a Firenze rispecchia in pieno quello che ogni tifoso vorrebbe vedere da un giocatore della propria squadra.

Nel 4-3-3 di Vincenzo Italiano, Torreira è il fulcro di ogni azione. Come primo compito, ha quello di salire alto a pressare la retroguardia avversaria, che non si aspetta di vedere così avanzato il giocatore che dovrebbe stare davanti alla difesa. Se il pressing coordinato poi fallisce, allora Lucas rientra rapidamente per contrastare il fraseggio e, dato che gli riesce, può far ripartire a sua volta l’orchestra. In più, dopo un inizio di campionato molto attento sulla difensiva, ha capito che poteva spingersi oltre, anche per imbucarsi quasi come una mezzala di inserimento. I tre gol che ha fatto finora confermano questa attitudine. L’essenzialità di Torreira è stata chiara sin dalle prime partite. Ci si è infatti accorti presto che un giocatore con tale carisma e personalità mancava da tempo a una squadra che della passione dovrebbe fare il suo stile di gioco. Unito all’estetica del calcio di Vincenzo Italiano, il piccoletto di Fray Bentos è la quintessenza del “calcio totale” in formato Fiorentina.

Il contratto del pivot uruguaiano scade a giugno di quest’anno, in vigore del prestito annuale dall’Arsenal. Il riscatto è fissato a 15 milioni, una cifra quasi irrisoria viste le prestazioni stagionali e l’importanza del calciatore nello schema tattico della squadra. Ci sarà però da considerare la volontà di Lucas, che ha fatto capire a più riprese di trovarsi molto bene a Firenze. Un modo ulteriore per convincerlo a restare -oltre a fargli firmare un contratto cospicuo- potrebbe anche essere quello di offrirgli la fascia da capitano. D’altronde, un giocatore così presente all’interno del gioco, della squadra e ora anche della tifoseria, avrebbe tutte le carte in regola per meritarsi questo segno di riconoscimento. Per il momento è diventato uno dei leader dello spogliatoio, sicuramente uno di quelli che si fa più sentire quando c’è bisogno di alzare la voce. Chissà, magari in un futuro non troppo lontano, ci sarà anche l’opportunità di vederlo dirigere i suoi compagni con la fascia stretta al braccio.


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