Commisso a spada tratta per Italiano, Biraghi e compagni. Solo un accenno soddisfatto al mercato e la riapertura forte del tema stadio. Cosa potevamo aspettarci di più dalle sue parole? Tutto e nulla
Tutto e niente. Questo ci potevamo aspettare dalle parole di Rocco Commisso trasmesse questa mattina dai canali della Fiorentina. In una conferenza monodirezionale, il patron viola ha toccato più o meno approfonditamente diversi temi che riguardano la squadra viola.
A spada tratta per Italiano e i suoi ragazzi
Il segnale forte è per la squadra e Italiano. Serve reagire dopo un periodo non propriamente felice. La proprietà è al fianco di Italiano (e ci mancherebbe altro), con Commisso che ha attaccato frontalmente chi aveva paventato un rapporto incrinato tra la società e l'allenatore. In realtà, più che di strappo tra le parti, si è parlato più di delusione, con il tecnico viola che anche in conferenza stampa ha preferito un no comment sul mercato della Fiorentina, dal quale aveva richiesto espressamente solo un esterno d'attacco. Poi mai arrivato. Che Italiano ci sia rimasto male, oltre che comprensibile, è oltremodo verosimile. Sulla squadra, poi, il ribadire il giusto valore della maglia, per uscire tutti insieme da un momento negativo. “Gli ultimi risultati non mi sono piaciuti” ha detto Commisso. Anche un passaggio su Biraghi, difeso fortemente da Commisso dopo gli attacchi arrivati per le parole nel post partita a Lecce
Si riapre il tema stadio
Dichiarazioni importanti anche sul tema stadio, dove Commisso si è detto contento che la Fiorentina possa rimanere a giocare a Firenze, ma al contempo dubbioso su altri aspetti del progetto portato avanti dal Comune, tra restyling e Padovani. La proprietà viola vuole sapere le cifre dell'affitto del nuovo Franchi e certezze su chi metterà i fondi ancora senza investitori per completare il progetto dell'Artemio Franchi e per l'adeguamento del Padovani. La Fiorentina farà la sua parte, ma non andrà oltre quanto concordato. Almeno per il momento sembrano essere queste le condizioni. Adesso è attesa la replica dell'amministrazione alle domande e ai dubbi sollevati da Commisso, su un tema che si riapre caldo come non mai.
Tra ambizioni (non citate) e mercato
Mancano piuttosto risposte sulle ambizioni e sul mercato. Se delle prime non si è fatto proprio menzione, sulla sessione invernale appena conclusa è bastata qualche frase di soddisfazione riguardo ai soli due arrivi di Faraoni e Belotti per liquidare il tema. Salvo poi ritornarci sopra nel momento delle cifre: “Abbiamo chiuso in attivo con un record per la Fiorentina, ma questo non vuol dire che possiamo spendere cifre per noi non congrue”. Segnale che la volontà di andare oltre sul mercato c'era. Colpa del tempo mancante? Delle richieste eccessive? Questo rimarrà un mistero.
La promessa e la richiesta ai tifosi
Il resto, lo possiamo dire in tutta onestà, i contenuti sono stati bene o male i soliti delle altre volte. Tra cifre e record finanziari, Commisso ha portato a termine un intervento tra una lettura e l'altra, con la promessa di tornare a Firenze per bacchettare chi vuole il male di questa squadra, pur guadagnandoci sopra. Ai tifosi, quelli che vogliono bene alla squadra, poi, la richiesta di stare vicini al gruppo e sostenerlo come sempre hanno fatto.
E l'ambiente? Parola al campo
Cosa ci potevamo aspettare? Tutto e nulla. Intervento che non smuove sostanzialmente niente, se non sul tema stadio. La parola e la pesantezza dell'aria che si respira nell'ambiente viola è lasciata al campo e alla partita contro il Frosinone, che peserà come un macigno sulle spalle di Italiano e dei giocatori viola. Uscirne tutti insieme, sì. Ma tutti insieme per davvero.