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Quest’oggi l’ex centrocampista di Udinese e Fiorentina Gaetano D’Agostino, durante un collegamento con Radio Bruno, ha avuto modo di analizzare l’ottimo momento della squadra di Vincenzo Italiano. Questo un estratto delle sue parole:

“Quest’anno i viola sono partiti molto bene: sicuramente molto più matura, e piu dentro i meccanismi di gioco del proprio allenatore. Anche se la finale di Conference brucia ancora, ha senza ombra di dubbio fornito esperienza e dato modo di costruire una squadra molto forte. Ha un allenatore bravo, che vuole giocare sempre ad alti ritmi con un’identità precisa: è chiaro che passando gli anni la squadra prende molta più consapevolezza dei propri mezzi. In questo inizio di stagione si è visto questo, oltre che la diversa gestione della partita che la Fiorentina adesso ha durante tutti i novanta minuti: l’anno scorso era un tutti all’arrembaggio, mentre quest’anno ha dimostrato di saper gestire ogni tipo di situazione. Ci sono dei momenti in cui si deve svolgere tutto un altro tipo di partita, serve saper soffrire sopratutto nei momenti di minor lucidità, l’anno scorso questo non lo faceva. Un esempio su tutti è la finale di conference dove i viola potevano portare la sfida ai supplementare ma per non cambiare modo di giocare ha poi preso gol all’ultimo minuto: credo che quando una squadra si evolve lo fa perchè ha un allenatore in primis sceglie di farlo”.

Ha poi espresso qualche parola per il Frosinone: “Ho ritrovato un Di Francesco molto carico, e sono molto contento per lui. I ciociari sono una squadra molto fresca, molto spavalda che non pensa ai punti per salvarsi ma che cerca di proporre calcio ogni partita, un po’ come il Lecce. Sarà sicuramente una gara molto difficile, senza dimenticare per che la Fiorentina ha un parco giocatori molto più forte. E’ normale che i viola si troveranno davanti una squadra dalla mente libera, che non si chiuderà sicuramente nella propria metà campo”.

Ha poi concluso elogiando Bonaventura: “Per me Jack è uno dei giocatori vintage del campionato, io tra amici lo chiamo Benjamin Button. Per me è uno dei giocatori più sottovalutati dal punto di vista tecnico e dell’eleganza mostrata in campo. Ci sono giocatori bravi, giocatori forti, lui è uno di quelli che sa giocare a calcio: e io questo tipo di giocatori li metto sopra tutti. La Nazionale? Per meritocrazia è un giocatore che ancora oggi dovrebbe stare nella rosa della nazionale, perche porta esperienza ed alza il livello tecnico. Potrebbe essere utile per far crescere i profili piu giovani. Chissà se adesso con Spalletti qualcosa possa cambiare o meno”.

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